Bassa

Tangenziale ovest: un decreto del Tar «sospende» l’opera

Il Tar di Brescia, con un provvedimento cautelare monocratico, ha accolto l’istanza di sospensiva avanzata dal proprietario di uno dei terreni
La sede cittadina del Tar in via Zima - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede cittadina del Tar in via Zima - Foto © www.giornaledibrescia.it
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C’è una battuta d’arresto per la realizzazione dell’ultimo tratto della tangenziale ovest a Manerbio. Il Tar di Brescia, con un provvedimento cautelare monocratico, ha accolto l’istanza di sospensiva avanzata dal proprietario di uno dei terreni oggetto di esproprio.

Il provvedimento d’urgenza è stato adottato perché nel decreto di esproprio è indicata la data del 30 ottobre 2018 «per l’inizio delle operazioni di immissione in possesso e - si legge nel decreto a firma del presidente Roberto Politi - di redazione dello stato di consistenza degli immobili oggetto di procedura ablatoria».

La bretella è un’opera compensativa che la ditta Linea Verde, leader del settore agroalimentare, andrà a realizzare in cambio della superficie concessa per l’ampliamento dei propri capannoni. Per l’amministrazione comunale si tratta di un’opera strategica per il paese. Essa infatti, collegando la Ss 45 bis alla Provinciale 668 Lonato - Orzinuovi andrebbe a sollevare l’abitato dal traffico pesante in entrata e in uscita dalla zona artigianale. 

«Prendiamo atto di questa sospensiva del tribunale amministrativo - commenta Samuele Alghisi, sindaco di Manerbio - ma rimaniamo del parere che quest’opera sia di interesse pubblico. Porteremo avanti la nostra azione e presenteremo tutti gli elementi richiesti. Siamo fiduciosi che tutto si risolva per il meglio e che a breve la bretella possa vedere la luce. Questa infatti toglierebbe il traffico pesante dal centro del paese: solo la Linea Verde genera al giorno 500 camion a cui si aggiungono quelli delle ditte vicine». Non tutti gli espropri fatti hanno dato problemi.

«Alcuni proprietari hanno accettato l’esproprio dei terreni mentre con questo - ricorda Alghisi - non è stato possibile».

Sulla questione è stata fissata la camera di consiglio del 14 novembre: sarà trattata in sede collegale l’istanza cautelare proposta dal ricorrente.

 

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