«Se non era per la mia gamba, poveri loro»
«Se non era per la gamba dolorante almeno uno lo consegnavo io ai carabinieri». È passata poco più di mezz'ora dall'assalto alla sua villa, ma Aldo non è certo scosso. Arrabbiato certamente, scosso no: «Ho visto di peggio nella mia vita» sottolinea senza tentennamenti. È lui a raccontare l'accaduto, il fratello Sergio è in ospedale: «Un taglio in testa, niente di grave, noi abbiamo la pelle dura».
«Stavamo cenando e all'improvviso ci siamo trovati quei tre in casa - racconta Aldo -. Al primo momento abbiamo pensato a uno scherzo, magari qualche nostro nipote». Ma l'errore di valutazione è durato pochi attimi. «Quando abbiamo visto che erano armati, avevano anche una pistola, ci siamo resi conto della gravità della situazione». La reazione è stata più che pronta. «Mio fratello ha lanciato una sedia contro i malviventi e io ho preso un bastone: li abbiamo spiazzati». È riuscito a capire la loro nazionalità?
«Parlavano a bassa voce e in modo confuso, ma a me sembravano italiani e di certo erano molto giovani: tra i 20 e i 25 anni massimo». Aldo furibondo avrebbe voluto consegnare almeno un malvivente ai carabinieri. «Se non fosse stato per lo strappo alla gamba che mi sono fatto durante la colluttazione - spiega - uno di loro l'avrei sicuramente preso». Invece i tre sono riusciti a darsi alla fuga. La vicenda tutto sommato si è chiusa senza troppi danni per la famiglia Beatini, resta il fatto che nella zona la paura è palpabile.
«I furti nella case purtroppo non sono un fatto raro - spiega il comandante Cristian Leali -, ma un commando che colpisce con questa modalità è sicuramente un'escalation di violenza che preoccupa».
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