Bassa

Scatole cinesi per far sparire macchine agricole

Sei indagati per truffa aggravata in concorso e appropriazione indebita. Recuperate dai Carabinieri 65 macchine agricole per 6 milioni
Truffa da 6 milioni su macchine agricole
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Truffa aggravata in concorso e appropriazione indebita. E’ quella che i Carabinieri di Montichiari, al termine di una lunga inchiesta, coordinata dalla Procura di Brescia, contestano a sei soggetti.

I quali, ora tutti denunciati a piede libero, creando alcune aziende, avrebbero orchestrato un complicato meccanismo di scatole cinesi che sarebbe servito a far esportare, mediante vari passaggi fra le varie ditte apparentemente non riconducibili alle medesime persone, macchinari agricoli di ingente valore.

Secondo quanto emerso, per gli inquirenti i passaggi sarebbero serviti a creare quello che giuridicamente viene definito il “terzo inconsapevole”, al fine di rendere impossibile il recupero delle macchine da parte delle aziende venditrici che avrebbero dovuto rivalersi sulle ditte acquirenti, che nel frattempo venivano chiuse dopo il primo passaggio, divenute ormai insolventi.

Una decina le ditte riconducibili al sodalizio, di cui un paio fuori dal territorio nazionale. Le indagini hanno permesso ai militari, seguendo i movimenti bancari ed i movimenti di alcuni degli indagati, di localizzare i magazzini in cui venivano nascoste le macchine, riuscendo a recuperare circa 65 macchine operatrici di vario tipo per un valore stimato di circa 6 milioni di euro.

All’indagine ha fornito un prezioso contributo anche la Polizia romena, bloccando ha immediatamente bloccato dei mezzi localizzati in Romania, permettendone il rientro grazie alla tempestiva emissione di decreto di sequestro.

Le ditte truffate, che sono pure una decina, attive in tutto il Nord-Italia, di norma commercializzano o producono macchinari per l’agricoltura.

 

 

 

 

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