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Rubano i caloriferi in ghisa, l'asilo di Porzano si allaga: bimbi a casa

Dirigenza impegnata per contare i danni e riparare la perdita
Il plesso nel mirino dei ladri - © www.giornaledibrescia.it
Il plesso nel mirino dei ladri - © www.giornaledibrescia.it
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Scuola allagata, caloriferi smontati o rubati. Tubature distrutte. Piccoli alunni costretti a casa, famiglie in difficoltà e una lunga lista di danni a cui far fronte per ripristinare il riscaldamento, e quindi la vivibilità, della scuola dell’infanzia della frazione. Un episodio certo insolito ma che non strappa alcun sorriso, date le pesanti conseguenze per la comunità. Il calorifero rubato è uno solo; ma c’è una spiegazione anche per questo comportamento.

È accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì alla scuola dell’Infanzia di Porzano, dove qualcuno s’è preso la briga di smontare tre caloriferi in ghisa, portandosene via solo uno. Il risultato dell’incursione è un giorno di vacanza forzata per i bambini: perché ieri senza riscaldamento non si poteva stare nelle aule; ma anche perché, per portarsi via i termosifoni, i ladri hanno dovuto staccarli dalle tubazioni, con conseguente allagamento della scuola. Il primo ad accorgersi del furto è stato il tecnico dell’azienda che gestisce il riscaldamento: prima dell’inizio delle lezioni, dal quadro di controllo della centrale operativa ha notato che l’impianto di riscaldamento della scuola dell’Infanzia non era entrato in funzione.

Non riuscendo a farlo ripartire da remoto, il tecnico ha preso l’auto e s’è recato sul posto, scoprendo quello che era accaduto. L’uscita del tecnico per un sopralluogo potrebbe spiegare il perché i ladri hanno staccato tre caloriferi, ma ne hanno portato via solo uno. È infatti possibile, anzi, è assai probabile che il tecnico sia arrivato quando i ladri erano ancora nelle aule della scuola: avevano caricato un solo calorifero e si apprestavano a fare altrettanto con gli altri due. Operazione abortita proprio a causa dell’imprevisto arrivo di una persona. Ovviamente il furto ha lasciato tutti basiti, a cominciare dalla dirigente scolastica Vanda Mainardi e i suoi collaboratori, perché nessuno s’aspettava che ai ladri interessassero dei termosifoni. Era già accaduto che dei malintenzionati entrassero nella scuola, ma mai per portarsi via un calorifero.

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