Bassa

Rifiuti, nei campi spunta l'impianto da 470mila tonnellate annue

Si avvicina alla conclusione l'iter amministrativo dell'impianto proposto dalla Edilquattro
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Un’area agricola tra Castenedolo e Ghedi, in località Quarti di Sotto. «Colture cerealicole», si legge nella sintesi del progetto, che verranno sostituite da un impianto di trattamento e recupero per rifiuti speciali non pericolosi in grado di gestire 470mila tonnellate annue di materiale.
 
È il progetto della Edilquattro di Borgosatollo, arrivato alle fasi conclusive del percorso autorizzativo dopo che nel 2013 l’azienda aveva chiesto alla Provincia l’inizio della procedura di Valutazione di impatto ambientale. 
 
L’impianto occuperà una superficie di 42mila metri quadri con aree destinate allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso e in uscita e delle materie prime ottenute dopo la lavorazione, oltre alle parti dedicate agli impianti per il recupero e trattamento dei rifiuti. Per realizzare tutto ciò serviranno degli scavi: si parla un’estrazione di 192mila metri cubi di terra e ghiaia in modo da abbassare la zona interessata rispetto ai terreni circostanti. 
 
L’azienda stima una settantina di camion in transito durante la fase di gestione e una ventina durante il cantiere.
 
«Si ritiene che l’impianto possa consentire la valorizzazione e la commercializzazione di numerose tipologie di materiali (inerti da costruzione e demolizione, terre da scavo, pietrisco)», si legge nella presentazione della ditta. A questi vanno aggiunti anche gli scarti di fonderia, stando a quanto emerso durante le assemblee pubbliche sul tema.
 
Complessivamente, saranno 33 i codici Cer trattati. A questo proposito il Comune di Castenedolo rivendica di avere limitato le tipologie di rifiuti ammesse. La presa di posizione è arrivata dopo che l’opposizione in Consiglio comunale ha iniziato una campagna contro l’impianto. I rappresentanti di SìAmo Castenedolo hanno addirittura proposto un referendum per fermare l’opera, anche se non sembrano esserci i presupposti amministrativi per indirlo. L’autorizzazione spetta infatti alla Provincia, e non al Comune. L’amministrazione Groli, da par suo, è favorevole all’impianto: «A noi parte che Edil possa avere una sua ragion d’essere non solo economica, ma pure ecologica - aveva detto il sindaco durante un’assemblea, lo scorso luglio -. Comprendiamo che ai cittadini non vanno bene le discariche e i termovalorizzatori. Se per ci si oppone anche agli impianti di trattamento rifiuti, quale alternativa si prospetta?».
 
L’ultima parola a questo punto è nelle mani del Broletto: una decisione, stando alle ultime informazioni, è attesa nelle prossime settimane.

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