Bassa

Radio Kiev: «Per il momento Odessa è al sicuro»

Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti
Un'immagine di Kharkiv - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Un'immagine di Kharkiv - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

«Le truppe ucraine sono riuscite a respingere le truppe russe da Kharkhiv, circa 30 chilometri dalla città. I nostri conoscenti ci dicono che nelle ultime ore si sono sentiti più sicuri e per la prima volta dopo diverso tempo sono riusciti a dormire. L'artiglieria non riesce ad essere precisa e forte come prima. La grandezza di Kharhiv è paragonabile alla grandezza di Torino. Il fronte non si muove tanto, sono tutti stanchi, tre settimane senza tregua sono durissime».

Slava, il nostro riferimento, sottolinea la tenuta degli ucraini all'Isola dei Serpenti, punto strategico verso Odessa, sono state distrutte tre postazioni anti aeree, un elicottero, due barche militari speciali affondate. Il video inviato disegna chiaramente le parole di Slava. 

«Ho sentito oggi che i russi hanno cercato di superare un fiume nel Donbass e mettere un ponte Bailey e gli ucraini hanno organizzato una trappola e i russi sono stati costretti a perdere 20 carri armati e circa 200 uomini. Tutto è successo a Belozerka, se riuscivano ad avanzare avrebbero circondato le nostre truppe e invece è stata una sconfitta pesante».

La questione fondamentale, ripete Slava, è la necessità che arrivino presto le armi moderne dalla Gran Bretagna. Il tempo per imparare non è brevissimo. «Le nostre truppe si sono avvicinate ai confini del nord, l'area di Kiev è stata liberata».

Dunque, Odessa è ancora al sicuro. «Putin è un giocatore di poker, adesso su Odessa usa il bluff di averla occupata. Balle».

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