Bassa

Radio Kiev: «Partita a scacchi sui fronti dei combattimenti in Ucraina»

Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti in guerra
Un soldato durante la visita organizzata alla centrale di Zaporizhzhia - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
Un soldato durante la visita organizzata alla centrale di Zaporizhzhia - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Posizione di stallo, partita a scacchi sui fronti dei combattimenti in Ucraina. Il nostro corrispondente Slava invita alla prudenza ogni volta che si accenna all'avanzata dell'esercito ucraino verso Kherson, porta fondamentale per la Crimea: «L'ordine dei nostri portavoce è chiaro: non dite niente sul tema del meridione, sulla sfida verso la Crimea. La situazione è molto delicata.

Vi parlo del dolore provocato dalla guerra, dei tre soldati uccisi della mia cittadina, di un grande funerale, delle donne alle finestre a pregare e a piangere al passaggio della processione. Mia madre e la mamma di Natascia, mia moglie, hanno raccontato la commozione di migliaia di donne e di uomini, di tantissimi giovani. Le ragazze, al passaggio delle bare si inginocchiavano, vestite dei colori della bandiera ucraina. C'era un signore molto anziano, un nonno con il nipotino, anche lui si è inginocchiato, si è levato il cappello e ha pianto.

Molte persone sono sfollate nella nostra città. Qualcuno ha comperato un appartamento e lo ha sistemato secondo le regole della nuova tecnica per risparmiare sulla spesa energetica. Un uomo ha acquistato un trilocale proprio sotto l'appartamento di nostra madre. È venuto dal nord e adesso ha deciso di vivere la vita in un altro posto. La guerra cambia il posto della vita».

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