Bassa

Quattro lauree a 46 anni: «Lo studio mi tiene a galla dal dolore»

Cesare Bertulli vive a Orzinuovi. La prima laurea in Scienze politiche, l'ultima in Filologia moderna
Cesare Bertulli ha da poco discusso la sua quarta tesi di laurea
Cesare Bertulli ha da poco discusso la sua quarta tesi di laurea
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Ritorni ad incontrarlo ed è sempre identico, magro, quasi sbrigativo e... con una nuova tesi sotto braccio. Cesare Bertulli, 46 anni, vive a Orzinuovi, ora ha conquistato la sua quarta laurea; uno di quei personaggi legati alla famiglia in una completa totalità morale e letteraria, al punto di dedicare le quattro lauree a chi resiste al Covid, a chi ha sofferto, a chi non ce l’ha fatta. Quattro lauree intestate a un impegno contro il dolore, siccome lo studio e la ricerca allontanano la disperazione e tengono a galla la persona.

Un intellettuale schivo, uno storico amabile, capace di rinunciare ad un assessorato, molti anni fa, piuttosto che trascurare gli studi. Il primo cittadino rimase interdetto, aveva una schiera di candidati alla porta e questo consigliere comunale diceva «no, grazie». «Mi pare doveroso - spiega Cesare Bertulli - mettere lì, ai piedi di chi non ce l’ha fatta e di chi resiste al Covid, queste mie quattro lauree. Se esiste un rapporto tra cultura e sofferenza, questo è il momento di viverlo. Mia madre, mio padre ed io abbiamo contratto il Covid proprio tra i primi, nel marzo 2020: mia madre è deceduta, mio padre ed io viviamo assieme e l’abbiamo scampata per miracolo. Come distinguere la fatica dello studio dal dolore per la scomparsa, dalla resistenza di noi tutti contro la pandemia?».

La quarta laurea in Filologia moderna con tesi discussa nel dicembre scorso su «La Sacra Famiglia di Martinengo e l’educazione degli orfani 1901-1941» ha portato il nome della madre, della signora Chiara. Passò la sua vita in corsia a curare con pazienza amorevole migliaia di persone, qui, all'ospedale di casa. «La terza laurea in Scienze storiche del 2015 - racconta il prof. Bertulli - è per mio padre Giuseppe. A lui va a pennello il titolo della tesi su "Le missioni di pace dell’Europa Unita": lui è uomo di pace e veste bene questo titolo. La seconda laurea del 2006 mi piace tenerla stretta, istruisce sulla vicenda difficile delle donne straniere in Italia e mi pare di estrema attualità».

La prima tesi, la prima laurea in Scienze politiche su «La Brescia zanardelliana», seguita con cura appassionata dal prof. Roberto Chiarini, vestì l’angoscia dell’autore per la scomparsa di Rosanna a 27 anni. Rosanna, bella e gioiosa, è stata la sorella desiderabile per ogni fratello, sparita in uno di quei tantissimi incidenti stradali che portavano via duecento giovani l’anno nella nostra terra. «Mi piace ripetere - aggiunge Bertulli - di non seguire il viaggio dei record, mi interessa poco aggiungere laurea a laurea. Mi piace studiare e scoprire i lati locali e nazionali della storia, della vita. Mi è naturale così. Invece mi sembra giusto, adesso, dopo avere messo insieme numerosi studi e accumulato tanti dolori famigliari, a fronte di questa pandemia, di fornire al mio prossimo una intestazione generale, di mettere le pagine delle mie quattro tesi di laurea sopra le ferite di tutti noi, di porre la pila dei libri a difesa, a resistenza contro il Covid, proprio per indicare, concretamente, l’investimento di ogni fatica, culturale e professionale, contro i mali del nostro tempo. Così siamo tutti, parimenti, operai della stessa vigna».

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