Pietro Bisinella lascia tutti gli incarichi per il caso dei fondi sottratti alla Onlus

Assicura che il passo indietro lo voleva fare da tempo. Ieri mattina ha ufficializzato la scelta. Pietro Bisinella ha rassegnato le dimissioni da presidente del consiglio comunale di Leno e da consigliere comunale.
Le dimissioni sono arrivate dopo che, a causa di prelievi e bonifici ritenuti personali, pari a 150.000 euro, fatti all’insaputa del Consiglio di amministrazione, Bisinella aveva lasciato la presidenza della Fondazione provinciale bresciana per l’assistenza minorile di cui era capo fino a sei mesi fa.
Bisinella ha firmato tempo fa un accordo per restituire tutti i soldi sottratti alle casse della Onlus. A fronte di alcune persone che hanno sostenuto l’ex segretario provinciale del Pd, altre (la maggior parte) non hanno fatto sconti all’ex amministratore. Le dimissioni hanno anche, e soprattutto, l’obiettivo di non coinvolgere quelle istituzioni che per tanti anni lo hanno visto protagonista.
«Con questo gesto voglio anche sgomberare il campo da tante falsità che ho letto in questi giorni: quello che è accaduto riguarda solo me e non ha niente a che vedere con la mia esperienza da amministratore» ha assicurato Bisinella. A Leno era in carica da 10 anni: dopo due mandati da sindaco, alle amministrative del 2014, si era presentato nella lista di Cristina Tedaldi, che, eletta sindaca, l’aveva poi designato presidente del consiglio comunale.
Le spiegazioni
«Ho rassegnato le dimissioni per motivi personali» spiega Bisinella. «Dopo essermi preso cura degli altri per tanti anni, è arrivato il momento di prendermi cura di me stesso». Al suo fianco Bisinella ha trovato la sindaca Tedaldi che, come il diretto interessato, ci tiene a dividere la questione politico-amministrativa da quella personale.
«Prendiamo atto delle dimissioni di Bisinella da presidente del consiglio comunale, ma anche da consigliere. Questa - sono le parole di Tedaldi - è una vicenda che attiene alla sua sfera personale, che non ha nulla a che vedere con quella amministrativa. Riteniamo che le dimissioni siano importanti anche perché sgombrano il campo da qualsiasi illazione o strumentalizzazione».
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