Bassa

Peg, il cane che sapeva leggere e scrivere

Una mostra alla Morcelli Repossi ricorda la cagnolina che negli anni '50 visse a Chiari nella Villa Corridori.
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«Nella vita precedente - così raccontava la sua padrona - era una nobildonna tedesca, si chiamava Paola Namenberger, abitava ad Hannover ed era sposata con un certo Peter». Poi, nel '49, quando... rinacque con coda e quattro zampe Ines Giordano Corridori la battezzò Peg. In quella vita era infatti una cagnolina, una cagnolina davvero speciale: oltre a ricordare il matrimonio con Peter e le loro due figlie, conosceva i nomi dei continenti e dei colori, leggeva ore e minuti sull'orologio, coniugava i verbi ed estraeva le radici quadrate. Le mancava la parola, ma sapeva comunicare usando i cartoncini sui quali la signora Ines, la sua padrona, aveva scritto numeri e lettere. Per tutti era una star. Medici, sacerdoti, maghi, filosofi e giornalisti la studiarono. Calcò il palco di molti teatri italiani. Scrissero di lei le riviste di tutto il mondo.
Oggi, a una cinquantina d'anni dalla sua scomparsa, la Fondazione Morcelli Repossi di Chiari, che l'anno scorso ha ereditato la prestigiosa villa Corridori da Liliana Giordano Scalvi, figlia di Ines, la ricorda con una mostra.
 

Ritagli di giornale che testimoniano l'interesse per il fenomeno, locandine di spettacoli e una poltroncina damascata appartenuta alla barboncina - tutti oggetti trovati nella nobile dimora che sorge nei pressi della stazione ferroviaria - saranno esposti da domenica 14 aprile, giorno in cui sono attesi a Chiari i soci del Touring Club, negli ambienti di via Varisco (orari: dal lunedì al sabato 10-12, martedì e sabato anche il pomeriggio 15-18).
«Con questa mostra - osserva la professoressa Ione Belotti, presidente della Fondazione - intendiamo ricordare la signora Liliana (moglie del notaio Scalvi, ndr) e la mamma Ines, ma anche incuriosire i soci Touring e tutti coloro che da domenica prossima verranno a trovarci». Curiosa in effetti questa esposizione lo è davvero. Impressionante è la quantità di testate che negli anni '50 e '60 (Peg morì a 15 anni per un tumore al fegato) si occuparono della cagnolina clarense: da Life (c'è un articolo di Elisabeth Mann datato '61) a Gente, dalla Domenica del Corriere a Time, dall'Espresso a Rossana. Per non parlare delle pubblicazioni di Minerva Medica, delle ricerche di un Centro di studi parapsicologici e delle lettere di ringraziamento che Ines riceveva spesso (il ricavato degli spettacoli andava in beneficenza talvolta agli alluvionati, talvolta ai «gatti poveri»). Peg, in quegli anni, era una celebrità: in una foto, giusto per fare un esempio, la si vede immortalata con Enzo Tortora.

Molte sono le teorie che vennero avanzate sul caso della barboncina: si parlava di telepatia cane-padrone, di spiccata intelligenza animale o addirittura di interferenze diaboliche. Ma la signora Ines non aveva dubbi: Peg per lei era come un umano.
Barbara Bertocchi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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