Padernello, nasce il Borgo per insegnare l’artigianato ai giovani

Padernello diventa un borgo laboratorio. Nel senso di bottega artigianale dove si insegna e pratica un mestiere, nel senso che sarà un esempio da replicare altrove. Innanzitutto nei Comuni che aderiscono al progetto Terre Basse per un’economia sostenibile, legata al territorio. Già nei prossimi giorni cominceranno i lavori di restauro di una parte della cascina La Bassa dove troveranno posto la scuola bottega, le botteghe artigiane, spazi per la vendita dei prodotti locali, un’aula per l’alta formazione, la sede di Slow food. In primavera partiranno poi i corsi tenuti dai maestri artigiani. Il via con la pelletteria e la sartoria, poi norcineria, restauro, panificazione.
È il tutto frutto di un’alleanza fra pubblico e privato che vede impegnati la Fondazione Castello di Padernello, l’Associazione Artigiani di Brescia, il Gruppo Foppa, la Camera di Commercio, la Regione, i 18 Centri professionali gestiti dalla Provincia. Perché protagonisti primari sono proprio i giovani. I corsi che cominceranno fra marzo-aprile sono rivolti a loro e agli under 32 disoccupati. Il restauro della cascina, che oggi ospita già due attività artigianali come l’agribirrificio e l’agri-pizzeria, è reso possibile da un finanziamento della Fondazione Cariplo.
Un progetto modello

La Fondazione Castello di Padernello ha vinto uno dei bandi emblematici per un milione di euro: 550mila serviranno al recupero degli spazi citati per botteghe e laboratori, il resto per mettere a punto un progetto che coinvolgerà gli undici Comuni delle Terre Basse (che dovrebbero diventare una ventina). Si tratta di individuare siti dove replicare l’esempio di Padernello, cascine, corti, edifici, attività al servizio di un’idea di sviluppo sostenibile basata sulla valorizzazione del territorio: dall’agricoltura al turismo, dall’artigianato alla cultura. Ieri mattina a Padernello, intorno a diversi tavoli di lavoro, si sono ritrovati assessori regionali (Fabio Rolfi, agricoltura, e Guido Guidesi, sviluppo economico), rappresentanti delle categorie, del mondo bancario e di quello della formazione, sindaci, artigiani. «Abbiamo gettato il seme - spiega Domenico Pedroni, presidente della Fondazione Castello di Padernello - per sviluppare un modello di sviluppo economico basato sul recupero delle cascine, creando lavoro nelle attività tradizionali. Un progetto replicabile nei borghi rurali, non solo della Bassa bresciana».
Dall'hub per i giovani all'albergo diffuso
Forte l’interesse, in questo senso, della Regione Lombardia che vede in Padernello un laboratorio (appunto) in cui si legano rispetto del territorio, attività economica, formazione dei giovani. Nella cascina La Bassa nascerà un hub di servizi esemplare, a disposizione di questa parte di provincia. A tutto ciò si aggancia anche un altro obiettivo. Con fondi dei soci fondatori la Fondazione Castello intende acquisire la metà della grande cascina ancora da sistemare. Un pezzo, abbiamo detto, accoglierà il progetto botteghe. Per il restante l’idea è dare vita a una struttura ricettiva, una sorta di albergo diffuso, che sviluppi forme di agriturismo. Una iniziativa che prenderà corpo già l’anno venturo. Bisogna aggiungere che la futura scuola di norcineria sarà integrata da un allevamento di suini allo stato brado, mentre si sperimenteranno anche forme di agricoltura con semi antichi. Ieri ci sono state dimostrazioni pratiche sulle future attività. In campo artigiani che hanno aderito con entusiasmo al progetto, come Enrico Zotti (pelletteria), Piero Zatti (norcineria), Claudio Zani e Lorenzo Econimo (panificazione). Ci sono voluti anni di preparazione perché l’idea del Borgo come laboratorio maturasse. «Oggi il Borgo c’è, è vivo e attrattivo», dice Bortolo Agliardi, presidente dell’Associazione Artigiani, che ha subito sostenuto l’impresa. «Padernello potrà dare a tanti giovani la possibilità di esprimersi, di imparare e di trovare un lavoro».
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