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Oltre 90mila firme al Senato contro Green Hill

Sono più di 91 mila le firme che il Comitato Montichiari contro Green Hill ha consegnato alla XIV commissione del Senato.
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Sono più di 91 mila le firme che il Comitato Montichiari contro Green Hill ha consegnato alla XIV commissione del Senato insieme a una petizione nella quale chiede la chiusura immediata dell’allevamento di Beagle in provincia di Brescia.

“Vogliamo chiedere anche di mettere fine alla vivisezione nel nostro paese dove l’86% degli italiani è contrario– spiega la portavoce del comitato bresciano Elisa Gerevini - . È una pratica obsoleta, assurda e crudele della quale si può fare a meno visto che esistono metodi alternativi che molti scenziati stanno utilizzando con ottimi risultati.”

La raccolta firme è iniziata il 22 maggio 2010 durante uno dei presidi nazionali contro Green Hill che si sono svolti a Montichiari, a Roma e a Milano negli ultimi due anni.
Martedì erano un centinaio gli animalisti che hanno manifestato davanti al Senato della Repubblica. I volontari non arrivavano soltanto da Brescia, ma da Milano, Trieste e dalla stessa Roma. Tutti insieme hanno chiesto ai senatori della commissione Politiche dell’Unione Europea di non modificare il testo sulla legge comunitaria approvato il mese scorso alla Camera dei deputati.

“Il rischio è  che gli emendamenti presentati in commissione di fatto non portino alla chiusura di Green Hill – avverte Gerevini. Se così sarà la nostra protesta andrà avanti con la raccolta delle firme e le proteste in piazza fin quando l’allevamento di Beagle non sarà chiuso.”

Valuteremo attentamente la petizione presentata dal comitato di Montichiari, ha risposto al microfono di Teletutto la presidente della XIV Commissione del Senato Rossana Boldi che tuttavia ci tiene a precisare: “Se a Green Hill vengono maltrattati gli animali deve chiudere. Se vogliamo invece approfondire un po’ di più la questione voglio ricordare che la mia commissione non sta facendo una legge ex novo  sul benessere animale e sulla sperimentazione. Noi stiamo recependo una direttiva comunitaria che per altro è già molto severa e mette dei paletti molto importanti.”

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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