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Oggi sit in in tutto il mondo contro Green Hill

Ad aderire alla mobilitazione contro l'allevamento di Montichiari sono attivisti e attiviste di 20 diversi paesi in 4 continenti.
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Sit in e manifestazioni in almeno venti nazioni, sparse in quattro continenti. Oggi è infatti la Giornata mondiale contro Green Hill e la vivisezione, che ha ottenuto le adesioni di una lunga lista di paesi nel mondo e città italiane dove si terranno presidi per chiedere la chiusura dell’allevamento di cani beagle di Montichiari.

«Per la prima volta - fa sapere il Coordinamento Fermare Green Hill - ad aderire ad una giornata contro questo allevamento-lager saranno attivisti e attiviste di 20 diversi paesi in 4 continenti, oltre a più di venti città italiane, con iniziative in costante aggiornamento».

A Roma l’appuntamento è in piazza della Rotonda alle 17; a Milano in Piazza Mercanti, sempre alle 17; a Brescia in corso Zanardelli alle 16. Ma gli attivisti scenderanno in piazza anche a Bologna, Parma, Cagliari, Napoli, Torino, Firenze, Rimini, Udine, Soresina, Genova, Finale ligure, Pordenone, Viareggio, Livorno, Bari, Como, Ivrea, Varese, Ferrara.
Ma presidi e proteste si terranno anche fuori dai consolati e dalle ambasciate italiane nelle principali capitali mondiali: da New York ad Amsterdam, da Londra a Parigi, passando per Varsavia, Bruxelles, Madrid, Atene, Cape Town, Adelaide e Cluj Napoca, in Romania.
Dall’estero è arrivata la notizia che una manifestazione di sostegno ai militanti italiani di Green Hill è stata fissata a Parigi, sulla spianata dei Diritti dell’Uomo al Trocadero, proprio di fronte alla Tour Eiffel.

Al termine della manifestazione, riferisce la Fondazione Brigitte Bardot, una delegazione si recherà all’ambasciata d’Italia a Parigi per consegnare un messaggio del collettivo italiano per la liberazione degli animali e una lettera di sostegno di Brigitte Bardot.
È stato scelto l’8 maggio perchè il giorno seguente la XIV Commissione del Senato esaminerà gli emendamenti al testo dell’articolo 14 per il recepimento della Direttiva europea sulla sperimentazione animale. Con le proteste in decine di città gli attivisti vogliono lanciare un messaggio al governo italiano: dire no alla vivisezione e, si legge in una nota del Coordinamento fermare Green Hill, «ricordare quale è il sentimento di milioni di italiani e cosa desiderano davvero gli animali: l’86% degli italiani è contrario alla vivisezione, vuole chiuso Green Hill subito e ha applaudito alla liberazione in pieno giorno dei cani da quell’inferno».

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