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Muore nell'incidente in kayak, oggi l'ultimo saluto ad Andrea

Il 17enne è morto sabato mentre si allenava con il kayak. Alle 15 i funerali
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Lunedì Andrea Faoro sarebbe dovuto essere nella sua classe del Cfp Zanardelli, dopo un week end passato allenandosi col suo kayak sulle rive del torrente Sermenza, nel Vercellese. A Chiari invece il 17enne è tornato senza vita, chiuso in una bara che ora si trova nell’abitazione di famiglia. 

Il corpo del giovane era stato trattenuto nella camera mortuaria dell’ospedale di Borgosesia per ragioni burocratiche. Dopo l’incidente fatale di sabato, il magistrato ha disposto, senza autopsia, la restituzione della salma ai genitori, che ha accompagnato il penultimo viaggio del figlio. L’ultimo si terrà invece oggi pomeriggio alle 15 per i funerali nel Duomo di Chiari, in piazza Zanardelli. 

Andrea Faoro è morto sabato attorno alle 13 mentre discendeva il Sermenza (affluente del fiume Sesia) a monte del borgo montano di Boccioleto, in provincia di Vercelli. Con lui vi erano altri amici con cui condivideva la passione più grande della sua vita, la canoa; un amore nato dagli insegnamenti del padre Maurizio, originario di Palazzolo, fisioterapista ed osteopata con un proprio studio a Chiari e canoista da sempre. Né lui né la moglie Monica Mottinelli (sorella del presidente della Provincia Pier Luigi) riescono a darsi pace.

Andrea, insieme al fratello minore Marco, aveva stretto un patto, la promessa di diventare una coppia di grandi sportivi: «I fratelli più forti del mondo», amavano chiamarsi. Tra loro si è frapposta però una tragica fatalità, di quelle che ci augura sempre che non accadano, ma che una disciplina come quella del kayak in determinati percorsi complessi comporta come rischio estremo. La canoa di Andrea si sarebbe capovolta non lasciandogli alcuno scampo dopo essersi incastrata in un sifone, una crepa tra le rocce. 

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