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Morto dopo la lite: Procura e difesa chiedono l’autopsia

Anche per i legali del 67enne di Dello, chiamato a rispondere di omicidio preterintenzionale, è necessaria per chiarire i fatti
I carabinieri sul luogo dell'aggressione - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
I carabinieri sul luogo dell'aggressione - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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Si allungano ancora i tempi per la restituzione alla famiglia della salma di Mario Francesco Donadoni, il 65enne di Offlaga morto tra domenica e lunedì per le conseguenze di una caduta durante una lite stradale. Sia la Procura che i legali del 67enne di Dello che ora è indagato per omicidio preterintenzionale infatti hanno chiesto di sequestrare la salma ed eseguire un’autopsia che chiarisca come si sia arrivati al tragico epilogo.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Davide Scaroni, lo ha fatto motivando la propria richiesta con la necessità di indagini difensive che potrebbero avvalorare gli elementi e le ragioni che l’indagato ritiene di avere nella vicenda. Durante la lite Donadoni era caduto a terra, battendo violentemente la testa. Poco dopo il ricovero in ospedale il 65enne è peggiorato, da lì il trasferimento al Civile ma nulla purtroppo ha potuto evitare il tragico epilogo.

Tutto era accaduto il 26 luglio. La moglie di Donadoni, muratore in pensione, avrebbe avuto una discussione per una precedenza con un uomo in bici, il 67enne di Dello appunto. Tornata a casa ha raccontato l’accaduto al marito e insieme sono usciti di casa per cercarlo. Poco dopo lo hanno trovato e la discussione è degenerata fino alle vie di fatto. Ora le versioni della donna, unica testimone, e dell’indagato, saranno messe a confronto dal Tribunale. 

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