Bassa

Mara uccisa a bastonate dall'amante poi suicida

La donna era mamma di una bimba di 5 anni. Il papà morì nel 1993 per mano di una banda delle coppiette
  • Omicidio-suicidio ad Azzano Mella
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  • Azzano Mella, omicidio-suicidio - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Omicidio-suicidio ad Azzano Mella
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Un dramma lungo un chilometro e mezzo. Tanto quanto è la distanza tra i due cadaveri ritrovati in mattinata ad Azzano Mella, paese della Bassa Bresciana e svegliato dal via vai di auto delle forze dell'ordine. Tra la nebbia si è consumato un omicidio-suicidio che ha chiuso nel sangue una relazione burrascosa di una coppia residente Brandico, sempre nel Bresciano. Lei Mara Facchetti, 46enne di Brandico, mamma di una bambina di cinque anni, lui, Moustafa El Chani 32enne di origini marocchine irregolare in Italia.

La figlia della donna, avuta da un precedente matrimonio, è stata affidata al padre che già in fase di separazione aveva ottenuto l'affidamento condiviso della minore. Sullo sfondo della vicenda ci sarebbero problemi di droga. Entrambi erano conosciuti alle forze dell'ordine per il consumo di cocaina. Avevano una relazione che la donna aveva probabilmente deciso di trincare definitivamente. Secondo le indagini Mara Facchetti è stata ammazzata a bastonate e poi abbandonata nei campi agricoli, lontano da tutto e da tutti. Moustafa El Cahni avrebbe tentato di togliersi la vita subito impiccandosi ad un albero vicino al cadavere della compagna. Non riuscendo avrebbe vagato in paese fino a quando al mattino ha scelto di entrare all'interno del parco pubblico di Azzano Mella e porre fine alla sua esistenza.

È stato trovato con una corda al collo su una altalena per bambini. È stato un ingegnere chiamato ad effettuare un sopralluogo per il Comune a trovare il corpo dell'uomo e lanciare l'allarme che ne ha generato immediatamente dopo un altro. Moustafa El Chani avrebbe manifestato in Facebook, con un messaggio ad un'amica, l'intenzione di fare quello che ha poi effettivamente commesso. Per la famiglia Facchetti si tratta della seconda tragedia.

La donna uccisa oggi è infatti la figlia di Giuseppe Facchinetti, freddato nel 1993 dalla banda delle coppiette che si muoveva in provincia di Brescia in quel periodo, che gli sparò con un fucile mentre era appartato in auto con la cognata, che si salvò dalla follia omicida. I due cadaveri sono ora a disposizione della magistratura con il pm Carlotta Bernardini che ha disposto l'autopsia per capire se la coppia abbia consumato cocaina durante la serata. Da valutare poi se Mara Facchetti sia morta per le botte subite o perché abbandonata al freddo dopo il violento pestaggio

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