Bassa

Manerbio mapperà 3.000 corsi d'acqua per migliorarne la gestione

Il censimento è stato adottato dal Consiglio comunale per avere più conoscenza ai fini dell'irrigazione e della difesa del territorio
AA

Una mappatura certosina di 3.000 corsi d’acqua presenti a Manerbio permetterà a cittadini e addetti ai lavori di avere a disposizione uno strumento aggiornato in materia di gestione idrica.

Il censimento su tutto il territorio comunale del paese della Bassa bresciana è stato adottato con voto unanime del Consiglio comunale in materia di regolamentazione del Reticolo idrico minore, di competenza del Comune.

Il progetto

Come illustra l’ingegnere Antonio Di Pasquale, che ha seguito l’intero iter del progetto di mappatura, «ad oggi si trovano rappresentati all’interno del territorio di Manerbio quattro tipologie di corsi d’acqua: tra quelli appartenenti al reticolo principale, c’è soltanto il fiume Mella; corsi d’acqua appartenenti al reticolo di bonifica, la Manerbia e la Baviona e alcune loro derivazioni; corsi del reticolo minore di competenza comunale; infine quelli privati».

L’esperto spiega che «ogni tipologia ha natura amministrativa molto diversa, sia sulle fasce, sia sui corsi d’acqua del reticolo minore e del reticolo principale, vi sono delle norme esplicite, attività vietate e attività consentite previa autorizzazione. Si è riconosciuto che sul territorio di Manerbio ci sono corsi d’acqua di significativa importanza idraulica, paesistica e ambientale. Non possiamo far finta che non ci sia il Vaso Canalotto o disinteressarci del Vaso Martinoni o della Roggia Luzzaga, quindi, è stata istituita su questi corsi d’acqua una fascia di tutela di tipo urbanistico».

Dal Comune

«Abbiamo promosso l’intervento di ricognizione e mappatura del reticolo idrografico comunale poiché ne comprendiamo la funzione centrale e la complessità della gestione - sottolinea il vicesindaco di Manerbio Giandomenico Preti -. Esso, nelle nostre aree di pianura, non ha solo la funzione classicamente riconosciuta di bonifica, trasporto e distribuzione della risorsa necessaria per l’irrigazione; a questa si aggiunge la difesa del territorio nei confronti delle piene, dovute ai violenti fenomeni meteorologici ormai sempre più frequenti, attraverso il drenaggio e il controllo delle acque meteoriche che raggiungono il suolo. Ci siamo avvalsi della collaborazione dei Consorzi Irrigui, in particolare il Consorzio di Bonifica Oglio Mella e quelli operanti sul territorio, per la stesura di questo lavoro. Ora inoltreremo a tutti gli enti la documentazione per eventuali suggerimenti o precisazioni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia