Bassa

Macogna, allarme del Comitato: «Nel sito materiale inquinante»

Presentato un esposto ai carabinieri e ai sindaci dopo i risultati delle analisi fatte dal Comitato sul materiale finito in discarica
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Un esposto presentato ai carabinieri per denunciare la presenza di inquinanti oltre i limiti nei materiali finora conferiti nella cava Macogna, a cavallo tra Franciacorta meridionale e Bassa occidentale, ora trasformata in discarica. Lo hanno presentato gli attivisti del comitato spontaneo «No alla discarica in Macogna». L’esposto è stato consegnato anche ai sindaci di Berlingo, Rovato, Cazzago e Travagliato, oltre che a Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Arpa e Asl

La denuncia arriva dopo che lo scorso 8 luglio i «macognari» avevano bloccato un camion della Drr, l’azienda che gestisce la discarica, prelevando campioni di materiale. L’esito delle analisi, effettuate dal laboratorio di analisi chimiche Indam, di Castel Mella, «ha evidenziato - spiega Graziano Baresi, per il Comitato spontaneo - il superamento di più di un valore, in tutti e quattro i campioni analizzati, dei limiti di concentrazione dell’eluato (la sostanza fluida prodotta dai processi biologici e fisico-chimici dei rifiuti, ndr) per l’accettabilità in discariche di rifiuti inerti, come dovrebbe essere la Macogna». 

Nello specifico, i valori sballati sono quelli relativi al molilbdeno, un metallo di transizione, e al cosiddetto Tds, ossia il totale dei rifiuti solidi disciolti. A questo punto c’è attesa per i risultati dell analisi dell’Arpa, che a metà luglio ha prelevato materiale dalla discarica per analizzarne il contenuto.

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