Los Roques: «Non sono resti di aereo»
«Dopo le opportune verifiche degli esperti, possiamo affermare che i relitti trovati ieri (giovedì per chi legge, ndr) a Curaçao non appartengono in alcun modo all'Islander YV2615 su cui viaggiavano Vittorio Missoni, Maurizia Castiglioni, Elda Scalvenzi e Guido Foresti».
Il laconico comunicato viene dall'ufficio stampa della maison Missoni che - invitando già dalle prime ore alla prudenza circa il ritrovamento di resti di aereo sulla spiaggia di West Point - aveva già chiarito come «nessuna fonte ufficiale in Italia, in Venezuela e a Curaçao» avesse confermato l'informazione.
Dalla casa di moda fanno inoltre sapere che non solo i brandelli di velivolo ritrovati non appartengono al Britten Norman Islander YV2615 su cui viaggiavano i quattro italiani, ma che non si tratterebbe nemmeno «di parti di aeroplano».
I resti in questione sono stati recuperati giovedì dalla Guardia Costiera di Curaçao a West Point, punta all'estremo nord-ovest dell'isola caraibica. I ritrovamenti erano composti in particolare da una ventina di piccoli frammenti, che già dopo l'immediato recupero erano stati definiti da fonti ufficiali di Curaçao «di non facile lettura». Al momento, tuttavia, dalle Autorità venezuelane non sono arrivate indicazioni in alcun senso circa la natura e l'origine delle schegge rinvenute.
Resta dunque avvolta nel mistero la scomparsa di Vittorio Missoni, Maurizia Castiglioni, Elda Scalvenzi e Guido Foresti, di cui non si hanno notizie ormai dal 4 gennaio scorso. La costa di Curaçao aveva restituito, settimane dopo il presunto incidente aereo, un primo indizio, che lascerebbe pensare a un volo finito in tragedia. Si trattava del borsone da kitesurf imbarcato, per ragioni di mancanza di spazio sull'aereo sul quale viaggiava il legittimo proprietario del bagaglio, sul velivolo che ospitava i Foresti e i Missoni. A un mese esatto dalla scomparsa, il 4 febbraio, sugli scogli di Bonaire (a ovest di Los Roques) sono state invece ritrovate due borse appartenenti ai Missoni.
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