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Lo strazio del papà di Christian: «Me l’hanno ammazzato»

La rabbia e poi il silenzio della famiglia di Christian Corso, morto a tre anni dopo essere stato dimesso dall'ospedale
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«Me l’hanno ammazzato, me l’hanno ammazzato». Questa sarebbe stata la reazione di papà Nando alla notizia della morte del piccolo Christian. Poi solo ed esclusivamente silenzio, comprensibile e legittimo davanti ad una tragedia di tale portata.

Nessun contatto, solo una famiglia che fa quadrato attorno al papà, alla mamma Carmela, alla sorellina di otto anni e mezzo. La famiglia Corso vive da una decina d’anni nel Bresciano, a Bagnolo Mella. Nando, 38enne, ferroviere di base a Iseo; Carmela casalinga con un amore smisurato per la famiglia, per i suoi due bambini, sempre sorridenti nelle fotografie al pari dei genitori.

La passione per il Napoli, in generale quella di Nando per il calcio, «sfogata» nella nostra provincia nei campionati amatoriali con la maglia del Padergnone a Rodengo Saiano. Ma anche un passato nella Ercolanese, società campana che ieri attraverso i social ha voluto stringersi alla famiglia con un post a lutto su Facebook, commentato con dolore da tanti appassionati. E proprio ad Ercolano erano i Corso in questi giorni di vacanza, qualche giorno da passare accanto ai cari che per mesi vivono lontani. Tavolate, chiacchiere, abbracci, momenti da condividere tutti insieme: mai avrebbero pensato che una vacanza di gioia potesse diventare tanto tragica.

La prima corsa all’ospedale, le rassicurazioni, il ritorno a casa e il secondo viaggio, drammatico, al «Santobono Pausillipon». Quello del dolore straziante, della perdita del piccolo Christian. Con quel grido «me l’hanno ammazzato» fortissimo e drammatico come l’accusa che la famiglia lancia all’ospedale campano. In un fiume di lacrime.

 

 

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