Bassa

Leno, strage di polli e conigli nelle cascine

I fatti in alcune aziende agricole. Si ipotizza l’azione di un animale selvatico
Le carcasse degli animali - Foto © www.giornaledibrescia.it
Le carcasse degli animali - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Strage di polli, tacchini e conigli nelle campagne di Leno. In pochi giorni, sono quasi una settantina le carcasse rinvenute. In tutti i casi, a trovare gli animali senza vita nelle gabbie sono stati i proprietari. Gli ultimi due episodi risalgono a giovedì quando, prima in un recinto di un’azienda agricola a Milzanello, frazione di Leno, e poi in un’altra cascina a soli cinquecento metri di distanza, sono stati rinvenuti trenta tra conigli, galline e tacchini morti. Pochi giorni prima invece, sempre nelle campagne della zona, sono stati sterminati circa quaranta polli.

«Li ha trovati mio marito la mattina - racconta una lenese -. Nessuno dei nostri animali si è salvato: così mio marito li ha portati fuori e adagiati nel giardino. Il recinto era rotto, uno strappo abbastanza grande. Noi pensiamo sia stato un animale, e anche abbastanza grosso, perché se fosse stato un uomo avrebbe aperto il cancellino che era chiuso con del semplice fil di ferro, ma soprattutto crediamo che se li sarebbe portati via e non li avrebbe ammazzati e lasciati lì. Tra l’altro due di questi conigli sarebbero andati a una coppia che li voleva regalare ai bambini e li avrebbe lasciati liberi nel giardino. Purtroppo non sarà così».

A indagare sugli episodi sono ora gli agenti della Polizia locale di Leno, coordinati dal loro comandante Nicola Caraffini, che proprio ieri hanno eseguito il primo sopralluogo nelle due aziende agricole. Ora la Locale dovrà capire se le uccisioni possano essere o meno legate all’irruzione di un animale, e nel caso di che specie si tratti. «Ci auguriamo che a compiere questi fatti sia stato un animale selvatico - commenta il comandante Caraffini - perché nel caso dovessimo attribuire la responsabilità a una persona, questa dovrà risponderne penalmente e in questo caso, cito la legge, "chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni"».

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