Le reliquie di padre Pio a Comella: «Un sostegno per chi soffre»

Spunta con il suo fascino ammaliante in mezzo ai campi dal sapore antico, si percorre la strada di campagna che da Seniga porta alla frazione Regona e ci si trova in un luogo che trasmette serenità, tranquillità, e di questi tempi ce n’è particolarmente bisogno.
La chiesa di Santa Maria Annunciata di Comella è un gioiello in stile romanico dove le persone si recano in preghiera da secoli, la sua costruzione risale al XIII secolo; grazie al parroco don Alessandro Lovati, un sacerdote appassionato che ricorda il mitico don Camillo di Giovannino Guareschi, nell’antica pieve sono arrivate ben 15 nuove reliquie di padre Pio da Pietrelcina, il frate cappuccino canonizzato da Giovanni Paolo II, e la cui devozione ha radici molto salde anche in terra bresciana. Facile ipotizzare che la Comella diventerà punto di riferimento per i fedeli che venerano l’umile frate santo.
Fede

Alla confluenza del Mella nell’Oglio esisteva nei secoli andati un vasto territorio paludoso che venne denominato «in capite Mellae» e in dialetto Comella, una terra inospitale che venne bonificata e resa fertile dall’opera agraria dei Benedettini di Leno. Quei frati portano la speranza in un luogo inospitale, la stessa speranza che si trova oggi entrando nella pieve, ristrutturata integralmente a partire dagli anni Venti del secolo scorso, un intervento proseguito nei decenni, in quel tempo venne anche costruito il campanile.
Don Alessandro è diventato parroco della Comella nel 2020, in questi due anni si è impegnato senza sosta (nonostante gli immaginabili limiti e problemi imposti dalla pandemia) per accendere i riflettori sul santuario;il sacerdote vive in canonica garantendo così una presenza fissa, in precedenza la chiesa era aperta soltanto per le messe. Ora, appunto, l’arrivo delle nuove reliquie di san Pio, in totale la Parrocchia ne possiede 17.
«Questo luogo - racconta don Alessandro - è frequentato soprattutto da chi deve ritrovare la speranza, qui arriva chi soffre». Perché la sofferenza, lo sappiamo bene, «ti stravolge la vita». Don Alessandro è un predicatore di altri tempi, capace di prenderti l’attenzione e portarti per mano a riflettere.
«Capiamoci bene - spiega guardandoti negli occhi -, qui ci sono le reliquie di padre Pio, ma non dobbiamo fermarci alla venerazione delle "cose", altrimenti sarebbe superstizione. Qui si prega (anche) padre Pio perché aiuti nella sofferenza, per dare un significato alla nostra vita». Anche perché, sottolinea con un sorriso, «la Comella non è il campo dei miracoli». Le reliquie saranno esposte solennemente nel fine settimana, sabato la messa verrà celebrata alle 16, domenica alle 9.30 e alle 16.
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