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Le Ancelle donano al Comune parco e asilo in centro a Montirone

L’area era stata regalata dai Lechi nel 1954: gli obblighi del lascito passano al sindaco
Due immobili e un’area verde in centro al paese -  © www.giornaledibrescia.it
Due immobili e un’area verde in centro al paese - © www.giornaledibrescia.it
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Con la firma dell’atto notarile, sottoscritto dell’economa generale suor Maria e del sindaco Filippo Spagnoli, e alla presenza del conte Giovanmaria Lechi, da ieri l’area delle Ancelle della Carità è passata al Comune di Montirone: una superficie di 10mila metri quadrati in centro al paese, composta da un parco e da un fabbricato di 500 metri quadrati, attualmente adibito a scuola dell’infanzia. C’è pure un secondo fabbricato che, su due piani, ospitava una vecchia scuola e l’abitazione delle suore. Questo secondo immobile è vuoto dal luglio 2020, cioè da quando, dopo 87 anni, le suore hanno lasciato Montirone, richiamate alla Casa madre.

Il vincolo

Le Ancelle erano entrate in possesso dell’area nel 1959, con la donazione dei conti Antonio ed Elisabetta Lechi, i quali, «a perenne ricordo dei loro figlioli Vincenzo e Maria Teresa tragicamente periti il 21 settembre 1954», avevano trasferito l’immobile a titolo gratuito. Con due vincoli. Primo: «Costruirvi un fabbricato destinato a casa di lavoro e di educazione delle ragazze, di oratorio femminile, di abitazione delle suore». Secondo: «Mantenere la destinazione originaria». In caso contrario, si sarebbe dovuto devolvere l'immobile ad altro ente capace di mantenere la medesima destinazione. Chiaro che, avendo lasciato Montirone, le suore non potevano più gestire l’immobile come chiesto, quindi l’hanno «affidato» al Comune di Montirone, che si impegna a mantener fede al vincolo.

«Dopo mesi di trattative - dice Filippo Spagnoli - consegniamo alla comunità un’area bellissima».

Il futuro

«Abbiamo in mente un percorso che porterà a valorizzare l’area - dice il sindaco Spagnoli - e a renderla accessibile a quante più persone possibili, anche con nuovi servizi. A breve istituiremo una commissione, chiamata a fare proposte, che poi verranno condivise in consiglio comunale. Nessuna scelta ideologica, quindi: c’è bisogno dell’aiuto di tutti per una scelta che dovrà tener conto del calo demografico (ecco perché abbiamo inserito come destinazione d’uso anche gli anziani) e dell’ottimizzazione delle risorse: saremo attenti ai contributi, ma anche a fare in modo che la struttura sia economicamente sostenibile.

Un ringraziamento a Giovanmaria Lechi e a sua moglie Donata per la vicinanza che ci hanno dimostrato, al nostro parroco don Pierluigi Chiarini, al Consiglio affari economici e alle Ancelle». «Da un lato siamo tristi perché le Ancelle non operano più nella nostra comunità - dicono il conte Giovanmaria Lechi e la moglie Donata -. Dall’altro siamo felici perché possiamo portare avanti con orgoglio il nome della famiglia e le attività al servizio della comunità».

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