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La Procura di Brescia ha disposto il dissequestro della fonderia Montini

Il provvedimento era scattato il 26 giugno per un impianto dedicato allo stoccaggio del carbone e alla bocca di caricamento del forno
Uno scorcio della fonderia Montini-Regali - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio della fonderia Montini-Regali - © www.giornaledibrescia.it
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La procura di Brescia ha disposto il dissequestro dell’impianto della fonderia Montini di Travagliato. Lo rendono noto i legali dell’azienda, aggiungendo che l’impianto è tornato operativo.

Il sequestro era scattato il 26 giugno per l’area della fonderia dedicata allo stoccaggio del carbone e alla bocca di caricamento del forno. Il provvedimento è stato emesso a seguito di numerose segnalazioni dei residenti su «odori nauseabondi» provenienti dalla Montini. 

Per l’avvocato Andrea Puccio, l’obiettivo del dissequestro «è stato raggiunto grazie all'approccio pienamente collaborativo dimostrato dall'azienda, che, pur restando fermamente convinta della correttezza del proprio operato, non si è sottratta alle richieste delle Autorità. Ciò a conferma della serietà e attenzione che hanno sempre orientato la conduzione dell'impianto, pur nelle difficoltà innegabilmente connesse alla assoluta peculiarità dei luoghi in cui l'azienda, suo malgrado, si trova quotidianamente a operare».

Nella nota, viene apprezzato anche l'operato di Procura e Arpa. L’azienda conferma che le interlocuzioni con le autorità proseguiranno anche nei prossimi mesi: «La Società si è resa disponibile a realizzare tutte le iniziative che saranno ritenute necessarie per garantire, anche per il futuro e in un'ottica di costante miglioramento, una gestione ottimale di tutti gli aspetti ambientali connessi al funzionamento dello stabilimento».

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