La piccola Manar investita dall’auto lanciata a 75 all’ora

I consulenti del pubblico ministero non hanno dubbi. Quando ha investito e ucciso la piccola Manar stava percorrendo viale Italia, in centro a Bagnolo Mella, a 75 chilometri all’ora. Ad una velocità ben oltre il limite consentito. È questo l’elemento al centro dell’inchiesta del pubblico ministero Maria Cristina Bonomo sull’investimento mortale della piccola Manar, la bambina di nove anni falciata la sera del 5 luglio scorso mentre stava rincasando da una festa al parco spingendo la sua biciclettina, con la mamma, il papà, il fratello più grande e la sorellina appena nata.
Nei giorni scorsi il pm ha chiuso le indagini e fatto notificare il relativo avviso al 43enne osteopata di casa in città accusato di omicidio stradale. Oltre a stabilire che la piccola era sulle strisce pedonali e a ricostruire la velocità con la quale l’uomo stava transitando in viale Italia quella sera, i consulenti del pubblico ministero hanno cercato anche di stabilire se l’automobilista fosse stato distratto da qualcosa mentre era al volante.Gli esperti dell’accusa hanno chiarito che il display del telefono dell’uomo, negli istanti dell’incidente, era acceso, il che può offrire una ipotesi, ma non cambiare la sostanza. A pesare - nell’impostazione accusatoria - è infatti l’eccesso di velocità.
Il 43enne - disse agli inquirenti - non si accorse subito di quanto aveva provocato. Lo fece la mattina seguente al risveglio, al cospetto dell’auto parcheggiata sotto casa e ritrovata senza uno dei due specchietti retrovisori. Nel tentativo di chiarire a se stesso cosa fosse capitato il 43enne collegò la notizia del drammatico investimento che rimbalzava da Bagnolo Mella - spiegò - con le condizioni della sua vettura. E davanti alla quadratura del cerchio decise di presentarsi in Procura e di ammettere le sue responsabilità.
Padre di due figli, di cui uno coetaneo di Manar, lo fece entro le 24 ore dall’incidente e si evitò così il carcere. Il giudice per lui ordinò infatti gli arresti domiciliari. Secondo la ricostruzione del padre della bambina l’auto si spostò all’improvviso dalla rotta corretta e travolse la piccola che era sul lato della strada opposta rispetto al suo senso di marcia. L’impatto fu drammatico. Manar venne sbalzata di diversi metri. Travolta anche la sua bici e il passeggino sul quale, sino a pochi istanti prima che il papà se la prendesse in braccio nel tentativo di placarne le lacrime, c’era la sorellina di 5 mesi.
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