Bassa

La Madonna russa che riportò a casa il fante bresciano

Nella parrocchiale della Pendolina l’icona venuta dalla steppa per mano di un soldato dell'Armir di Castrezzato
L’icona all’interno della chiesa del Divin Redentore
L’icona all’interno della chiesa del Divin Redentore
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Da quarant’anni è custodita nella chiesa del Divin Redentore alla Pendolina, approdo di una storia di devozione che prende avvio nel corso della tragica ritirata di Russia. E’ l’icona della Madonna Odigitria (che in greco significa “che indica il cammino fino a Gesù”), proveniente da una chiesetta ortodossa di una sconosciuta località russa e giunta in Italia per mano di Antonio Formenti, soldato dell’Armir originario di Castrezzato.

Formenti, padre di monsignor Vittorio, la scambiò per cibo e vestiti e la portò con sé fino in Italia. A Castrezzato trasmise la sua devozione alla sua famiglia e poi donò il dipinto ad un sacerdote, don Gianni Pierani, che poi, quarant’anni fa, la portò alla Pendolina.

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