Insulta e minaccia i suoi avvocati: condannato a due anni per stalking

Non la ex, non la moglie, e nemmeno il vicino di casa. Questa volta ad essere vittime di stalking sono due avvocati. E peraltro nell’esercizio del loro mandato. Che ai loro danni si sia trattato di atti persecutori e non di esercizio di un sacrosanto diritto di critica, lo ha stabilito il giudice della prima sezione penale Maria Chiara Minazzato condannando il cliente persecutore a due anni di reclusione e senza sospensione condizionale della pena.
I fatti
Il complicato rapporto tra i due civilisti marito e moglie e il loro cliente va in scena in un grosso centro della Bassa e diventa complicatissimo con il passare degli anni: dalla fine del 2009 al 2021. Lui, che oggi di anni ne ha 73, chiede loro di intervenire per far cessare le molestie provocate dalla canna fumaria di un vicino. La causa parte, ma non approda, non almeno in tempi rapidi, ad una soluzione. E lui, il cliente, ritiene che la colpa sia tutta loro, degli avvocati. Non si limita a lamentarsene. Anzi secondo il racconto delle vittime spesso si piomba in studio senza appuntamento e, noncurante della presenza di altri clienti, si lancia in invettive al punto violente da spingere il professionista a rinunciare al mandato.
Davanti alla richiesta del saldo della parcella inoltre manda più di un esposto all’Ordine degli avvocati e da quel momento tutte le volte che li incontra li insulta e minaccia. «Sei un bastardo, sei un infame. È arrivato il momento, te la faccio pagare» dice in un’occasione all’uomo mimando con le dita il gesto del taglio della gola, prima di intraprendere una campagna anche sui social per chiedere «giustizia» contro i due avvocati.
Preoccupati per le minacce e terrorizzati dall’idea che il loro ex cliente possa essere armato, i due professionisti negli ultimi due anni hanno cambiato decisamente abitudini. Hanno smesso - così almeno hanno spiegato al Tribunale - di frequentare la piazza del paese diventato teatro di incontri sempre più ripetuti; ma anche evitato di stare da soli in studio, nei giorni festivi o fino a tarda ora, come spesso era capitato sino ad allora. Hanno fatto installare videocamere di sorveglianza, nel tentativo di controllare l’ufficio e i suoi dintorni, cambiato strada quando da lontano scorgevano la presenza del 70enne, e nel complesso, non sentendosi al sicuro, hanno stravolto le abitudini di vita. Accorgimenti che non sono bastati a risolvere la questione. A fronte degli insulti e delle esplicite minacce dal vivo e tramite social, i due si sono rivolti agli avvocati Luigistelio Becheri e Jennifer Bertuzzi e l’hanno denunciato per stalking.
La difesa
L’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Pozzani, si è difeso sostenendo di non aver fatto nulla di tutto quello che gli è stato attribuito, semmai di essersi limitato a criticare l’operato dei due professionisti. Di diverso avviso il giudice, che ha trovato la loro denuncia riscontrata da diverse testimonianze, ma anche dagli stessi scritti pubblicati dall’imputato(«per voi tutti il calvario inizia adesso sciacalli infami» scrisse sui social); e semmai smentita l’ipotesi, sostenuta proprio da quest’ultimo, di un conflitto di interessi se addirittura di un complotto o una congiura tra i legali e la sua parte avversa, quella accusata delle immissioni moleste nella sua proprietà.
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