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Il campetto del cuore trasformato in parcheggio: è polemica a Seniga

Avviata una raccolta firme contro la trasformazione del terreno vicino alla pieve di Comella dove sono cresciuti generazioni di ragazzi
Una foto storica del campetto alla pieve della Comella - © www.giornaledibrescia.it
Una foto storica del campetto alla pieve della Comella - © www.giornaledibrescia.it
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Il «campetto della discordia» anima la comunità di Seniga. Situato accanto alla pieve della Comella, da tantissimo tempo era infatti usato, specie dai giovani, per partitelle di calcio. Ora è invece diventato un parcheggio: la trasformazione è stata decisa dal parroco, don Alessandro Lovati, finito per questo al centro delle polemiche.

«Attacchi sterili e fango gettato inutilmente - commenta il sacerdote -: donato da un privato alla parrocchia, il terreno era inquadrato come campo agricolo. Detto che da due anni nessuno lo calpesta più, prima veniva impropriamente utilizzato da persone fuori paese, con atteggiamenti non sempre educati. Dalle porte alle reti, nulla era però a norma e, con vari episodi di vandalismo e d’infortunio verificatisi in loco, ne rispondevo io in termini di sicurezza e responsabilità. Informata allora la Diocesi, ho ritenuto fosse preferibile ricavarvi posti auto per i numerosi visitatori della pieve».

La petizione

La decisione, si accennava, non è stata troppo ben accolta. Al punto che qualcuno ha avviato una petizione da consegnare poi al vescovo di Brescia, al fine di chiedere il ripristino ludico-sportivo dell’area. «Coinvolgendo i paesi vicini - afferma Giuseppe Bonaglia, promotore dell’iniziativa con l’amico Alberto Giusperti - in due settimane abbiamo raccolto 700 firme. La forte adesione non ci stupisce: come testimoniato da foto storiche e da chiacchiere con gli anziani, lì sopra sono cresciute generazioni di ragazzi. Appreso della cancellazione di un luogo-simbolo di aggregazione nella frazione di Regona, molti reputano dunque l’accaduto uno schiaffo alle proprie radici: il campetto, teatro in estate del torneo “Regonito” con il ricavato devoluto in beneficenza, era pure frequentato dai Grest di Alfianello, Milzano, Ostiano e Pralboino».

I promotori sono determinati: «Dopo essere stati respinti telefonicamente dal parroco per parlare della questione - spiega Bonaglia - non ci rassegniamo a vedere un parcheggio grigio al posto dell’amato campetto verde».

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