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Fiume Chiese, occhi aperti per scongiurare il rischio legionella

Il vertice in Broletto definisce la strategia, ma in alcune zone il fiume è in sofferenza
GUARDIA ALTA PER LA LEGIONELLA
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«Individuare i punti del fiume Chiese in cui il rischio "acqua stagnante" è più elevato, monitorarli costantemente attraverso mirati campionamenti da parte dell’autorità sanitaria, tenere pulito il letto del corso d’acqua, nonché puntare con ottimismo a un rapido accordo tra Trento e Regione Lombardia affinchè venga rilasciata acqua»: è il Prefetto Attilio Visconti a elencare le misure preventive discusse ieri durante un incontro istituzionale incentrato sul Chiese da lui voluto con l’obiettivo di evitare che si ripresenti una nuova epidemia di legionellosi.

Convocati al tavolo in Prefettura, Ats, Aipo, Corsorzio del Chiese, Ufficio territoriale regionale e alcuni Comuni, direttamente colpiti dall’«epidemia 2018» o nell’orbita di quella che fu «zona rossa», tra cui Montichiari, Carpenedolo, Calvisano, Calcinato e Lonato. Come si evince dagli interventi concordati, il filo conduttore è stata la necessità di garantire al fiume un flusso d’acqua costante, per impedire la proliferazione del batterio.

Il Chiese infatti, che bagna i territori in cui l’anno scorso si sono concentrati i casi di legionellosi e polmonite, risulta essere, assieme alle torri di raffreddamento, tra gli indiziati dell’epidemia. La stessa relazione epidemiologica stilata dall’Ats indica, tra le azioni da attuare per contenere la carica microbica ambientale che potrebbe diffondersi per aerosol, proprio la tutela del deflusso minimo vitale, nonché un utilizzo delle acque che tenga conto dei periodi di siccità.

Per la precisione, ieri, a un primo incontro dedicato in maniera specifica all’epidemia, ne è seguito un altro, partecipato da soggetti diversi (tra cui le associazioni di categoria degli agricoltori) e focalizzato sulla necessità di un accordo tra Trento e Regione Lombardia: «I due tavoli di fatto sono strettamente collegati - spiega il prefetto -. Il nodo epidemia non è sciolto: a distanza di un anno, la causa certa è sconosciuta - continua Visconti. Dunque stiamo lavorando alacremente nell’ottica della prevenzione, partendo appunto dagli indiziati principali. Il tavolo sul fiume Chiese segue quello svoltosi in merito agli interventi precauzionali sulle torri di raffreddamento (convocato la scorsa settimana, ndr)». Intanto, il fiume, in alcuni punti, è già in sofferenza».

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