Bassa

Emergenza nutrie, creato il tavolo ora resta il nodo volontari

Per eliminare 278mila capi, in campo «solo» 402 doppiette durante i mesi di caccia
Un esemplare di nutria
Un esemplare di nutria
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Dopo l’inserimento delle nutrie tra le cento specie alloctone e aliene più dannose del mondo, la Provincia di Brescia compie un ulteriore passo verso il progetto di eradicazione e costuisce in Prefettura il «tavolo» dedicato. «Le stime dell’Università di Pavia attestano per Brescia una presenza di 139.324 capi. Le modifiche alla legge 157 hanno previsto che le attività di gestione della nutria devono essere finalizzate all’eradicazione e comunque al controllo della popolazione. I numeri parlano chiaro: con una crescita annua di 78mila capi, per poter eradicare la specie si deve poterne catturare e sopprimere in qualche anno almeno 278mila esemplari» spiega Guido Galperti, vicepresidente della Provincia.

Numeri raggiungibili solo utilizzando gli «operatori faunistici», ovvero i 1.480 cacciatori formati, quindi abilitati e allertabili dai sindaci con un loro preciso di servizio. Cacciatori che ad oggi hanno garantito solo in 402 casi la loro disponibilità, fermo restando che l’uso del fucile a pallini per «eliminare» le nutrie è possibile solo durante le giornate venatorie (ovvero dal 15 settembre) e su chiamata, con regole precise sullo smaltimento delle carcasse. In altri casi vige la gabbia e l’abbattimento con la pistola ad aria compressa.

Sulla materia, nonostante i ripetuti interventi normativi continuano ad aleggiare incognite. Dopo che gli agenti della Polizia Provinciale sono stati indagati per l’abbattimento dei cinghiali, i toni sono molto cauti anche da parte degli stessi operatori incaricati d’ufficio. Al tavolo ieri in Prefettura erano presenti i rappresentanti di Ats, il dirigente della Regione, l’Acb, Coldiretti, Unione Provinciale Agricoltori, Copagri, e i rappresentanti del mondo venatorio (Fidc, Acl, Arci Caccia, Anuu, Anuu, Atc) nonché il Consorzio di Bonifica del Chiese e di Oglio Mella oltre i veterinari e alla Fipsas. Sul tavolo pure il tema dei risarcimenti gli agricoltori: non essendo più le nutrie ritenute fauna selvatica viene meno il tema del risarcimento regionale alle aziende agricole, anche se la Regione, volendo, potrebbe disporre diversamente. La prossima seduta del tavolo sarà ai primi di settembre.

 

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