Bassa

Distretti veterinari, il Tar non concede la sospensiva

Bocciata la richiesta dei 13 primi cittadini: al centro del contendere il Piano di Regione e Ats
AA

Niente sospensione da parte del Tar al Piano di organizzazione aziendale strategico (Poas) elaborato dall’Ats di Brescia. La battaglia legale intentata da tredici Amministrazioni comunali della Bassa contro il nuovo decreto approvato alcuni mesi fa dalla Regione e inerente, tra le altre questioni, anche la modifica dei distretti veterinari, ha subito la prima battuta d’arresto.

I sindaci si erano opposti al Piano che prevedeva il passaggio del distretto di Leno da ordinario a sperimentale, con un’unica unità operativa e non più tre, perché avrebbe «depotenziato» il servizio di medicina veterinaria. Così i tredici comuni della Bassa (Leno, Acquafredda, Bassano, Calvisano, Cigole, Gambara, Manerbio, Milzano, Pavone, Pralboino, San Gervasio, Seniga e Verolavecchia) avevano impugnato il decreto chiedendo al giudice di dichiarare non esecutiva la deliberazione della Giunta anche «per vizio nella procedura di pubblicazione».

Per il Tar però non ci sono i presupposti per rendere nullo il Piano, e ha quindi respinto la domanda cautelare. Niente sospensiva: il Poas, per il momento, non si tocca. La sentenza è arrivata nei giorni scorsi e ha lasciato l’amaro in bocca ai primi cittadini. Al contrario, Ats e Regione la definiscono una prima vittoria.

I sindaci erano preoccupati inoltre che la riduzione delle unità operative comportasse una riduzione delle risorse: «Nel nuovo assetto organizzativo - si legge invece nella sentenza - sono assegnate al distretto risorse umane in maggiore quantità (35 unità contro le precedenti 31)». Non da ultimo, secondo il Tar, la scelta di introdurre la sperimentazione fa emergere la natura transitoria del Piano, facendo quindi decadere le criticità evidenziate nel ricorso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia