Bassa

Dissequestrato l’ex Sheratonn, nessun pericolo per la salute

Parte dell’area dovrà essere bonificata. Il sindaco Sturla: «Bene i risultati ambientali»
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Rimossi i sigilli all’area dell’ex Sheratonn a Bagnolo Mella. La partita però non è chiusa, ma al contrario si allunga ulteriormente. Una notizia positiva però c’è: non sono infatti emersi pericoli per la salute pubblica.

I tecnici Arpa nei mesi scorsi avevano campionato il materiale raccolto negli 8mila metri quadrati dell’area. Di cui una parte dovrà però essere bonificata. Un’operazione effettuata ieri mattina quando, intorno alle 10, un ufficiale di Polizia giudiziaria, incaricato a seguito del decreto di dissequestro condizionato dell’area emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia lo scorso 12 maggio, si è presentato sul posto.

«Le aree nelle quali si potrà lavorare - si legge nel verbale di dissequestro - saranno esclusivamente quelle riconducibili alla zona destinata a parco pubblico e in quelle individuate da Arpa. I lavori dureranno circa 20 giorni. Gli addetti ai lavori opereranno solamente in alcune fasce orarie al di fuori delle quali sarà vietato l’accesso al cantiere».

All’atto erano presenti i rappresentanti della proprietà e la ditta che sta eseguendo i lavori oltre al dipendente comunale identificato come custode dell’area durante le indagini. «Al termine dello svuotamento di ogni singolo scavo, e prima del riempimento dello stesso - questo riporta nero su bianco il verbale di dissequestro eseguito ieri mattina - dovranno essere contattati tassativamente i Noe di Brescia per accertare l’effettiva rimozione dei rifiuti. Per quel che riguarda la possibile presenza di amianto, inizialmente segnalata, non è previsto nessun intervento in quanto i valori riscontrati rientrano all’interno di quelli attualmente in vigore».

Una volta bonificata la zona interessata dai rifiuti - si tratta a quanto pare di scarti di edilizia - i lavori potranno continuare. «Abbiamo preso atto di quanto avvenuto - tiene a precisare il primo cittadino di Bagnolo Pietro Sturla - e che dai dati emersi, non vi è stato e attualmente non vi è pericolo per la salute pubblica, e questo è quello che per noi conta maggiormente». 

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