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Delitto Castenedolo, Musini si proclama innocente

Il marito della vittima: «Sono tornato a casa, ho visto il cadavere di mia moglie, mi sono spaventato e sono scappato»
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Non confessa, si proclama innocente. «Sono tornato a casa, ho visto il cadavere di mia moglie, mi sono spaventato e sono scappato».
 
È la versione dei fatti di Alessandro Musini, il marito di Anna Mura, la donna uccisa a Castenedolo lunedì e trovata con il cranio sfondato nella camera da letto dell’appartamento al primo piano dello stabile in via Matteotti.
 
L’operaio 50enne, fermato in città dopo una fuga in auto durata 30 ore, lo ha detto la notte scorsa nel corso del lungo interrogatorio al comando provinciale dei Carabinieri davanti al sostituto procuratore Francesco Piantoni.
 
Una tesi che Alessandro Musini ha ribadito oggi, mercoledì, dal carcere Canton Mombello ai suoi legali, gli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, che ha incontrato per un colloquio durato tre ore e mezza.
 
Musini ha raccontato di essere stato lontano da casa lunedì mattina per qualche ora, di aver fatto ritorno alle 11.30 e di aver trovato la moglie morta. Si sarebbe fatto prendere dal panico, racconta, tanto che si sarebbe messo al volante e sarebbe scappato.
 
Perché non ha svegliato il figlio 15enne che dormiva nella stanza a fianco? Perché non ha chiamato il 113? E, ancora, perché dopo lo choc iniziale non è tornato a casa?
 
Domande che, per ora, restano senza risposta. L’uomo avrebbe inoltre negato che il suo matrimonio fosse in crisi come invece ha confidato ad alcuni amici il figlio 15enne e come ha ribadito Cristian, il figlio ventenne che Anna Mura aveva avuto dal primo matrimonio.
 
Nel frattempo i Carabinieri hanno trovato in un campo poco distante dal luogo dell’omicidio un bastone sporco di sangue. Il manico di un grosso martello o di un’accetta. Potrebbe essere l’arma usata per il delitto. Ma saranno le analisi della Scientifica a stabilire se il sangue è quello di Anna Mura e se sull’oggetto ci sono le impronte di Alessandro Musini. Fermato per l’omicidio della moglie, che lui nega di aver commesso.
 

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