Dal medico con due bombe: «Non mi lasciano giocare faccio saltare il campo»
Entra tranquillo come al solito. Zainetto in spalla. Si siede. La psichiatra chiede: «Come va?». La risposta è sconcertante: «Ho deciso di far saltare il campo sportivo del mio paese perché non mi hanno fatto entrare in squadra. Per questo ho fatto le bombe». E indica lo zainetto. La psichiatra resta comprensibilmente esterrefatta, ma non perde la calma e fa il suo lavoro, quello per cui è stata formata e che ha affinato con anni di esperienza sul campo: lo tranquillizza, si fa consegnare lo zaino e mette in moto le procedure di emergenza.
Allarme bomba
È iniziato così il pomeriggio ad alta tensione attorno al centro psicosociale di via Piave a Orzinuovi dove ieri, poco dopo le 13, un paziente psichiatrico, 38enne di un paese vicini in cura presso la struttura da circa un anno, si è presentato per il consueto colloquio con la psichiatra che lo ha in cura e le ha confidato quello che per lui è un trauma che dall’infanzia non aveva ancora finito di tormentarlo.
«La squadra di calcio del mio paese mi ha rifiutato da piccolo e non mi ha più voluto a giocare. Questi sono gli ordigni, li ho preparati per far saltare in aria il campo, l’ho imparato con dei video che ho trovato su internet». Quello che è accaduto dopo è nelle relazioni e nei rapporti delle decine di uomini e donne intervenuti tra personale sanitario della struttura, Carabinieri, Vigili del fuoco e Polizia locale ma anche dei moltissimi residenti costretti a lasciale proprie case o ad uscire all’improvviso dal lavoro per spostare le auto in sosta sulla strada.
Tutto è finito nel migliore dei modi. L’ordigno è stato disinnescato dagli artificieri in meno di un’ora e già prima delle 17 la vita nel quartiere a due passi dalla piazza centrale del paese era tornata alla normalità. I medici che hanno in cura il 38enne non hanno dubbi. Il loro paziente non si è mai mostrato aggressivo, non ha mai minacciato di fare del male a qualcuno.
«Si è anzi molto stupito che la sua confidenza abbia suscitato l’interesse delle forze di polizia» ha spiegato il dottor Andrea Materzanini, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Asst Franciacorta e responsabile anche dell’equipe che lavora ad Orzinuovi.
Professionalità
A fare la differenza sono state prima di tutto la professionalità e la competenza dei medici che sono stati in grado di gestire la primissima fase dell’emergenza e poi il perfetto funzionamento di tutto il dispositivo interforze che si mette in moto con specifici protocolli che ha garantito l’incolumità di tutti. Gli psichiatri e tutto il personale del Centro Psicosociale infatti nel corso dei mesi e dei costanti incontri con il paziente hanno costruito un rapporto di fiducia e per il 38enne è stato naturale confidarsi con loro prima di mettere in atto qualsiasi progetto. E questo ha fatto la differenza tra un pomeriggio di tensione finito senza che nessuno si sia fatto male e una deflagrazione, in un luogo pubblico e frequentato da persone di tutte le età, dalle conseguenze imprevedibili.
«L’uomo, in carico presso il nostro servizio da maggio dello scorso anno, ha raccontato tutto alla psichiatra con cui voleva condividere il suo piano prima di metterlo in atto. Non aveva intenzioni omicide, ha detto, ma voleva cancellare per sempre il campo sportivo - spiega ancora il dottor Andrea Materzanini - Si tratta di un paziente che non si era mai dimostrato pericoloso. La nostra dottoressa non ha perso la calma e grazie alla sua professionalità e al rapporto di fiducia che ha instaurato con l’uomo nel corso del tempo, ha ricevuto questa confidenza. Subito si è fatta consegnare lo zaino, che ha lasciato sulla scrivania, e come prevedono i protocolli è scattato il piano di evacuazione della struttura».
La prima pattuglia dei carabinieri intervenuta ha trasferito il paziente in caserma mentre dal comando provinciale venivano inviate sul posto sia le unità antiterrorismo che gli artificieri per l’evacuazione degli stabili vicini e le operazioni di bonifica.
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