Bassa

Dal laghetto prosciugato affiora il bunker nazista

Lo costruirono i tedeschi tra il '43 ed il '44 per insediarvi una piattaforma per le V1 all'interno di un'area strategica.
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Eccolo, il bunker. Eccola, la misteriosa centrale nazista. La conca sperduta nella campagna ghedese, in località Motta, è pronta a rivelare i suoi segreti. Complice quest'estate siccitosa (almeno fino a qualche giorno fa), il laghetto artificiale che da quasi settant'anni ne celava il fondo è infatti, e per la prima volta, interamente prosciugato. E tra i ciuffi di bardana che hanno popolato i sedimenti tornati alla luce affiorano, frammentarie eppur inequivocabili, le tracce di una verità sbalorditiva.

Qui, nella campagna ghedese, tra l'ottobre del '43 e lo stesso mese del '44, i nazisti lavoravano alla costruzione di una base per le loro terribili armi di distruzione.

L'imponenza del sito, per la cui edificazione erano state impiegate - secondo testimonianze dell'epoca - numerose squadre della Todt, attive ventiquattr'ore al giorno, confermerebbe la straordinaria rilevanza che allo stesso attribuivano i nazisti: i quali tentarono, al momento della ritirata, di demolirlo con l'esplosivo, riuscendovi però solo in parte.

L'ipotesi V1 è ora suffragata dall'individuazione, resa possibile dal prosciugamento della conca, di una superficie, interna al perimetro della struttura, che, per caratteristiche e dimensioni, lascia pochi dubbi: si tratterebbe, per l'appunto, di uno spazio destinato ad accogliere una rampa di lancio per le micidiali bombe volanti.

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