Bassa

Cittadinanza negata: «Mia madre pronta a studiare l’italiano»

Michele Maestroni
Parla il figlio della 52enne che si è vista rifiutare l’attestato: «La prossima volta andrà meglio»
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NON SA LEGGERE, CITTADINANZA NEGATA
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«L’agitazione le ha giocato un brutto scherzo, pensi che non è riuscita a mangiare per tutto il giorno fino al giuramento davanti al sindaco». Non riesce a nascondere il rammarico il figlio della 52enne di origini indiane residente a Pontoglio che il 4 ottobre si è vista negare l’attestato di cittadinanza dal sindaco leghista Alessandro Pozzi perché non è riuscita a recitare in italiano il giuramento sulla Costituzione.Il 26enne vive con la madre e martedì scorso l’aveva accompagnata in Comune per mettere finalmente la parola fine a un iter burocratico iniziato anni prima. Ma la donna, quando il primo cittadino le ha messo davanti la formula del giuramento, si è bloccata.

Il Municipio di Pontoglio
Il Municipio di Pontoglio

Il racconto

In un post su Facebook Pozzi aveva sottolineato «la sua completa ignoranza della lingua». «È vero, mia mamma non sa bene l’italiano. Ma si era preparata bene per il colloquio. Ci è arrivata tesissima e così è andata com’è andata - spiega il figlio in un italiano quasi perfetto -. Viviamo qui da 15 anni, ma solo io e mio fratello abbiamo studiato in una scuola italiana». Giunta dall’India quando era quarantenne, la donna - spiega il 26enne - ha avuto un passato difficile che l’ha resa una persona schiva, «abituata a vivere quasi esclusivamente in casa e a incontrare poche persone. Per lei la cittadinanza italiana è un traguardo importante - assicura il figlio -. Vogliamo rimanere in Italia: abbiamo comprato da poco una casa a Palazzolo, stiamo facendo il trasloco in questi giorni».

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Anche lui dovrà presentarsi al municipio di Pontoglio il 6 novembre per il suo giuramento di cittadinanza. Un mese prima della madre, cui il sindaco Pozzi ha fissato un nuovo appuntamento per il 6 dicembre. Per quel giorno la donna - assicura il 26enne - avrà imparato il testo del giuramento. «Ora sappiamo cosa ci aspetta la prossima volta e ci prepareremo meglio» aggiunge il giovane. L’amaro in bocca per l’occasione mancata rimane ma madre e figlio cercano di prenderla con filosofia: «L’episodio la spingerà a impegnarsi di più per imparare. In questi due mesi cercherò di spronarla anche io. Spero solo che a dicembre mia mamma non verrà vinta ancora dalla paura».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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