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Chiari, Comune condannato per discriminazioni

Il Tribunale di Brescia ha definito discriminatorio l’obbligo per gli stranieri di mostrare il permesso di soggiorno per sposarsi.
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Il Tribunale di Brescia ha definito «discriminatoria» l’ordinanza dello scorso settembre con la quale il sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta imponeva agli stranieri interessati a sposarsi nella cittadina dell’Ovest di mostrare il permesso di soggiorno. Il ricorso presentato dalla Fondazione Guido Piccini e dall’Asgi con l’appoggio di Cgil - Camera del lavoro è stato infatti accolto dal giudice Cesare Massetti nella giornata di mercoledì. Mazzatorta, ricordiamo, aveva emesso l’ordinanza «in applicazione della legge Bossi Fini» nonostante la Corte Costituzionale avesse appena dichiarato «incostituzionale» una apposita previsione del Pacchetto Sicurezza.
Il giudice ha sottolineato che «la natura discriminatoria del provvedimento è piuttosto eclatante» e si è richiamato, a sostegno della decisione, alla sentenza della Corte Costituzionale n.245 del 2011. Il ricorso è stato dunque accettato: il Comune di Chiari si vede così condannato a pubblicare il testo della sentenza in forma integrale sul quotidiano nazionale "La Repubblica" e a ripagare "le spese di lite", calcolate in 4mila euro complessivi.

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