Bassa

Castelcovati, i droni scoprono una discarica a cielo aperto

Il Nucleo ambiente della Prefettura trova rifiuti in un’area di 4.700 metri quadrati
Personale Arpa e dell’Arma sull’area inquinata - © www.giornaledibrescia.it
Personale Arpa e dell’Arma sull’area inquinata - © www.giornaledibrescia.it
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Centro al primo controllo, segno che il sistema messo in piedi dalla prefettura di Brescia funziona. Il Nucleo ambiente interistituzionale voluto dal prefetto Attilio Visconti ha eseguito la prima attività di controllo in campo, sulla base delle informazioni desunte dalle immagini satellitari del progetto Savager (sorveglianza avanzata gestione rifiuti) di Arpa Lombardia, approfondite poi il 22 ottobre dal sorvolo di un velivolo dei carabinieri del 2° Nucleo di Orio Al Serio.

Un’attività preventiva che ha permesso ai militari del Gruppo Carabinieri forestali di Brescia, comandati dal maggiore Cesare Nascè, e ai tecnici specializzati del dipartimento Arpa di via Cantore di andare quasi a colpo sicuro in un’area industriale di 4700 metri quadrati a Castelcovati, diventata una discarica a cielo aperto. Militari e tecnici hanno individuato un cumulo di rifiuti speciali non pericolosi, 25 metri cubi di macerie edili e metalli abbandonati.

I controlli speditivi hanno permesso di rintracciare il trasgressore che dovrà ora rimuovere i rifiuti, ripristinare l’area e pagare una sanzione di 6.500 euro. «Mi preme ringraziare l’Arpa di Brescia e i carabinieri forestali per la brillante operazione svolta – ha affermato il prefetto –. È un bel segnale, l’ambiente è fondamentale e non va trascurato tanto meno nel pineo di una pandemia come quella che stiamo attraversando. È sempre necessario tenere alta la guardia». Quella di ieri è la prima di una serie di attività di controllo mirate sul territorio, che avverranno con cadenza settimanale, sotto la supervisione della Procura di Brescia.

«Tutte le informazioni che abbiamo in anteprima - ha spiegato Fabio Cambielli, direttore di Arpa Brescia - ci permettono di andare a colpo sicuro. Ma faremo di più: su tutto il territorio bresciano Arpa sta sperimentando, unica in tutta Italia, l’uso delle immagini stereoscopiche, foto satellitari scattate da angolature diverse che ci restituiscono imagini in tre dimensioni».

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