Capriano, il muso del gorilla e il lottatore di sumo: l’arte entra in fabbrica
Da ieri a osservare gli operai dello stabilimento della Img di Capriano del Colle c’è un gigantesco gorilla. Sotto lo sguardo intenso del primate, che si chiama «Sguardo Monumental», c’è chi trasporta materiale con i carrelli e chi lavora alle presse a induzione per lo stampaggio di materiali plastici che Img costruisce e distribuisce. Poco lontano ma nello stesso padiglione, circondato da componenti meccanici e postazioni di lavoro, uno struzzo nasconde la testa dentro un cubo bianco. Si tratta della mostra che l’azienda ha installato all’interno dei suoi spazi, inaugurata ieri pomeriggio con un primo tour.
Le opere, otto in totale di cui sette sparse all’interno dello stabilimento e una posizionata nel Comune di Capriano, portano la firma di Stefano Bombardieri, artista conosciuto nel Bresciano per le sue maxi-riproduzioni di animali in polistirene e vetroresina (suo è il rinoceronte sospeso sotto il portico di fianco a piazza Vittoria in città).
L’idea
«Era una cosa che mi frullava in testa da tempo - dice Barbara Ulcelli, amministratore delegato di Img -. Amo l’arte e mi sono chiesta “perché non portarla all’interno dell’azienda?”». Ma per l’ad l’iniziativa non si limita a un interesse personale: «Non si pensa mai che il posto di lavoro sia un luogo in cui portare la cultura. Eppure qui i dipendenti trascorrono gran parte della loro giornata. Rendere più piacevole l’ambiente attraverso l’arte può fare bene a loro e anche all’azienda, perché il benessere crea un circolo virtuoso anche in termini di produttività».
La «galleria» è popolata da coleotteri, un rinoceronte, persino un teschio creato con dei copertoni. Ma l’opera più appariscente è quella che raffigura un lottatore di sumo sospeso con una fune dalla cima di una gru nello spazio esterno dell’edificio, che attrae sguardi e scatti di fotocamera anche dalla strada. Simboleggia la sospensione del tempo e il significato dell’attesa, tema molto caro all’artista: «Sono emozionato - spiega Stefano Bombardieri -, è la prima volta che porto le mie opere in uno stabilimento industriale, anche se quando realizzo le mie sculture le immagino sempre all’interno di uno spazio come questo. Per me è un ambiente naturale, di famiglia. Mio padre (lo scultore Remo Bombardieri, ndr), prima di diventare artista lavorava nel mondo della meccanica».
Visite
Quella inaugurata ieri è la prima delle tre mostre che costituiscono il progetto aziendale «L’arte Impressa: che bello lavorare». È visitabile fino al 20 maggio; due gli ingressi a settimana: il venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12 senza prenotazione, che è invece obbligatoria per gruppi e scolaresche al numero 030.314645.
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