Camionista salva una donna nel canale: «Ripartito per andare al lavoro»

«Ha salvato quella donna, poi quando ha saputo che avevo chiamato il 112 e che i soccorsi erano in arrivo è salito sul suo camion ed è ripartito». Il racconto di Mirko, l’automobilista di Fiesse che giovedì mattina sulla strada provinciale 24 ha assistito al salvataggio della donna finita nel Naviglio con l’auto da parte di un camionista di passaggio che non ha esitato a tuffarsi nelle acque gelide, testimonia quanto il gesto di altruismo sia stato genuino e disinteressato e aggiunge qualche dettaglio per provare ad identificare l’autista di cui si sono perse le tracce e che l’ente Provincia vorrebbe premiare. «Sarà stato alto sul metro e ottanta, direi tra i 45 e i 50 anni e secondo me dall’accento deve essere di queste parti, della Bassa Bresciana oppure di Mantova o Cremona, non uno di fuori ma non ho notato altro: stavo assistendo la donna che era finita nel fosso, era molto agitata e non mi ricordo se sul camion ci fossero delle scritte o delle insegne».
Il suo racconto ripercorre con precisione quei minuti. «Erano da poco passate le 8 e stavo andando al lavoro. Ad un certo punto ho visto un camion fermo sulla destra con le quattro frecce accese e un uomo che, oltre il ciglio strada, mi faceva segno di accostare. Mi sono avvicinato e mi ha chiesto se avessi un cellulare e di chiamare subito il 112 perché c’era una macchina nel fosso».I soccorsi
Mirko si è fermato ed è sceso dall’auto. «Dalla strada non vedevo il Naviglio ma quando sono sceso e mi sono sporto in avanti ho visto la macchina. Sulla scarpata c’era una signora molto spaventata e quell’uomo che la aiutava» L’automobilista si è avvicinato e ha capito cosa fosse appena accaduto: «La signora era bagnata e preoccupata perché aveva bevuto l’acqua del fosso, aveva perso il cellulare che era rimasto nella macchina però non aveva ferite evidenti o tagli, era solo molto infreddolita».
Il racconto di Mirko spiega poi quello che è accaduto negli istanti successivi, quando il camionista, una volta assicuratosi che la donna in difficoltà avesse assistenza, ha ripreso il suo viaggio. «Mi ha solo chiesto se avessi avvisato il 112 e quando gli ho detto di sì ha salutato e, era bagnato fradicio, ha detto che doveva tornare a lavorare, è salito sul camion ed è ripartito». In pochi minuti sul posto è arrivata l’ambulanza, una pattuglia dei carabinieri e poi anche i Vigili del fuoco. «Quando ho visto i soccorritori anche io sono ripartito, dovevo iniziare il lavoro», conclude l’uomo di Fiesse.
La donna è stata trasferita in Poliambulanza in codice giallo e dopo una notte in osservazione è stata dimessa con prognosi di cinque giorni. Anche dopo due giorni resta il racconto di un gesto di altruismo straordinario e disinteressato da parte di un uomo ancora senza nome.
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