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Aree abbandonate: Comezzano cerca chi vuole coltivarle

I cittadini interessati a due spazi municipali devono farlo sapere entro giovedì
Un campo incolto - © www.giornaledibrescia.it
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Come utilizzare le aree di proprietà comunale che rimangono da tempo in stato di abbandono e incolte? Il Comune di Comezzano Cizzago ha avuto un’idea innovativa: mettere a disposizione queste aree gratuitamente ai cittadini offrendo loro la possibilità di utilizzarle per delle coltivazioni.

Nei giorni scorsi il Comune ha aperto dunque un bando ad hoc per la «concessione gratuita di terreni comunali per la coltivazione». L’obiettivo è chiaro: mantenere in uno stato accettabile queste zone che, con il passare del tempo, si riempiono di erbacce.

Gli interessati si possono rivolgere in Municipio: c’è tempo sino a giovedì. Poi sarà un sorteggio a decidere chi, tra gli iscritti, potrà iniziare a coltivare questi spazi per tre anni. I terreni sono due. Il primo tra le vie Rudiana e Mazzini (15mila mq). Nell’altro, in via Montello, la superficie totale è di 17mila metri quadrati. Ovviamente, su questi spazi, il Comune ha dato delle prescrizioni.

Il primo vincolo, su entrambi, è della «sola semina di prato stabile, erba medica o graminacee. Nello spazio tra le vie Rudiana e Mazzini, invece, «per promuovere un’attività didattica, per il primo anno dovrà essere garantita una coltivazione a mais (anche in una sola porzione)». Ecco dunque che il Comune, oltre che a dare una possibilità a degli agricoltori, vuole coinvolgere anche gli studenti. Nel «lotto B», invece, viene ricordato di come lo spazio debba essere lasciato libero, in luglio, per lasciare spazio alla gara di motocross in via Montello. «La proposta - spiega il sindaco, Alida Potieri - nasce per cercare di mantenere in ordine queste aree. Gli spazi di via Montello sono da anni inutilizzati, al netto della gara di motocross.

Dal 2018, poi, il Comune dispone anche dell’area di via Rudiana. Abbiamo deciso di dare la possibilità di coltivare e di mantenere in maniera decorosa questi spazi. Non solo: l’agricoltura potrà essere uno spunto per le scuole».

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