Angioletta dona un rene al marito malato: «È stata dura, ma insieme si supera tutto»

Una storia che commuove, consola ed emoziona anche i cuori e gli animi più aridi. Di quelle che fanno ancora sperare e credere nella forza della vita e dell’amore, quello eterno… quello vero.
Un amore che ha portato Angioletta a donare un rene al marito malato, regalando così ad entrambi una seconda vita insieme. Angioletta Rubetti e Alessandro Baselli, entrambi 57enni, stanno insieme da 40 anni e sono sposati da 33. Sono anche genitori di due splendidi figli: Vanessa di 32 anni e Giovanni di 22. La malattia.
È il 2000, quando dopo un controllo di routine ad Alessandro viene diagnosticata la Nefropatia da IgA, detta anche malattia di Berger, una patologia autoimmune cronica che colpisce i reni. «I medici ci hanno detto sin da subito che la situazione avrebbe potuto evolversi in maniera graduale oppure in modo repentino, ma che, in ogni caso, prima o poi i reni avrebbero smesso di funzionare. All’inizio è stato uno shock. Poi, col tempo, abbiamo imparato a convivere con questa situazione e per vent’anni la nostra vita è stata abbastanza normale».
Le cose cambiano nel 2020, quando dopo gli esami semestrali emerge che la filtrazione dei reni sta peggiorando rapidamente. «Data la compatibilità, la dottoressa Paola Tira dell’ospedale di Manerbio ci ha consigliato di affrettare i tempi e programmare l’operazione prima di entrare in dialisi – ha raccontato Alessandro -. Così, seguiti dalla dottoressa Francesca Valerio del Civile di Brescia, abbiamo intrapreso l’iter fisico e psicologico, seguendo un protocollo di un anno fatto di esami clinici e sedute psicologiche».
Il 12 dicembre scorso, al Civile di Brescia, marito e moglie entrano in sala operatoria, per un intervento della durata di cinque ore ciascuno. «Ho sempre detto a mio marito che al momento del bisogno, se possibile, gli avrei donato uno dei mie reni – ha proseguito Angioletta -. L’ho fatto per lui, per i miei figli, ma anche per me, perché così potremo continuare il nostro percorso di vita insieme».
«Nei prossimi tre mesi dovrò sottopormi a controlli settimanali – ha spiegato Alessandro -. Mia moglie mi ha salvato la vita e le sono immensamente grato. Se tutto andrà bene nel giro di un anno la funzionalità renale dovrebbe stabilizzarsi del tutto».
«Vorrei ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini, il cda e soprattutto le colleghe della scuola dell’infanzia per la disponibilità nell’assecondarmi quando ho dovuto assentarmi in preparazione dell’intervento», conclude Angioletta -. Adesso siamo felici, in alcuni momenti è stata dura, ma insieme si supera tutto. In questi anni abbiamo conosciuto tante persone e ascoltato molte storie di amore e coraggio. Ci consideriamo fortunati, perché ci è stata data una seconda possibilità. Ogni giorno è un dono che non intendiamo sprecare».
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