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Anche nell’Ovest Poste nel caos: a Chiari il centro è al collasso

I dipendenti del punto di smistamento hanno scritto ai sindacati: «Situazione insostenibile»
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Il dicembre nero di poste, pacchi e raccomandate non riguarda solo la situazione di Brescia città.

Anche nell’Ovest Bresciano le lamentele fioccano, soprattutto a causa della consegna a giorni alterni e della mole impressionante di pacchi in smistamento, complice il periodo festivo e l’accordo stretto tra Poste e Amazon.

La situazione più critica è al Cpd (centro primario di distribuzione) di via dell’Agricoltura a Chiari, dove passa la posta di mezzo Ovest Bresciano, per un totale di oltre 50mila abitanti.

Nei giorni scorsi una trentina di lavoratori del centro - di fatto, la totalità - ha recapitato una lettera ai sindacati e alla direzione di Poste Brescia, dove si lancia un grido di allarme e sofferenza: «La nuova organizzazione del recapito a giorni alterni - spiegano i lavoratori - sta creando enormi difficoltà in tutte le fasi di lavorazione e distribuzione. In primo luogo, riscontriamo che la quantità di posta giornaliera è mediamente raddoppiata. A questo si aggiungono tutti gli oggetti a firma - come le raccomandate - che, come noto, vengono distribuiti a giorni alterni comportando un aumento notevole dei tempi di lavorazione».

Condizioni di lavoro decisamente peggiorate, con conseguenti disagi per gli utenti e ulteriori difficoltà per chi è costretto a operare, anche perché «la quantità di corrispondenza dovuta alla situazione esposta in precedenza porta a un carico eccessivo sui motomezzi. Inoltre, i palmari non funzionano in modo regolare e creano stress e notevole perdita di tempo».

 

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