Bassa

Allarme amianto dopo l'incidente

Legambiente e il sindaco Zanola vogliono vederci chiaro: le lastre di fibrocemento dirette alla Ecoeternit non erano trattate
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L'incidente di venerdì pomeriggio (un camion che, diretto alla discarica Ecoeternit, ha perso per strada parte del carico, poi risultato non «trattato» come invece doveva essere) ha messo in allerta numerosi cittadini di Vighizzolo (e non solo), che si chiedono quali materiali vengano realmente conferiti in discarica.


Il ragionamento è semplice: già l'idea di avere sul territorio una discarica di fibro-cemento non piace granché; se poi la cronaca quotidiana fa nascere il sospetto che, contrariamente a quanto dichiarato, il materiale conferito non è trattato, quindi pericoloso, la preoccupazione aumenta. Di queste paure s'è fatto interprete il Circolo Legambiente di Montichiari, che ieri ha diffuso un comunicato.


«Grazie all'attenzione di alcuni cittadini residenti nei pressi della discarica e all'utile mezzo informativo Qcumber - scrive Legambiente - veniamo a conoscenza della perdita in strada, a Vighizzolo, di parte di un carico di lastre in fibrocemento (contenenti amianto) trasportato da un camion diretto alla discarica Ecoeternit. Pare che la cosa sia stata contenuta ed affrontata con discreta sollecitudine da chi di dovere».
Ma ora «che la discarica di amianto più grande della Lombardia - leggiamo nella nota - è in piena operatività, sarebbe doveroso, da parte di tutti i livelli istituzionali coinvolti (Comune, Provincia, Regione, Asl e Arpa) rendere pubblico alla cittadinanza, con la pluralità di mezzi comunicativi disponibili oggi, quali sono le modalità di gestione, i dispositivi di controllo e tutela dell'ambiente circostante (aria in primis) predisposti, i dati sulle matrici ambientali effettuati in loco prima dell'avvio della discarica e con quale periodicità verranno effettuati analoghi monitoraggi durante la fase di gestione della stessa». Riteniamo, chiudono da Legambiente, «che questo sia il minimo che le autorità preposte possano/debbano offrire ai cittadini, che con quella pericolosa realtà dovranno convivere a lungo. Per quel poco che possiamo, cercheremo anche noi di pungolare i vari livelli istituzionali in tal senso».


Parole analoghe arrivano da Elena Zanola, sindaco di Montichiari: «Pur non essendo i principale attore titolato a fare controlli (che, meglio precisarlo, spettano anche e soprattutto agli enti superiori), il Comune è l'unico che tiene costantemente monitorata la situazione anche di questa discarica».
«Ho personalmente chiesto - ha sottolineato il primo cittadino -, anche per iscritto, che la Provincia faccia fino in fondo la parte che le compete. Visto che non siamo riusciti a fermare questa discarica (che, detto per inciso, non volevamo), crediamo che avere garanzie sul corretto funzionamento dell'impianto locale sia il minino che possiamo pretendere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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