Alla manerbiese Giulia Fredi il premio Eni «Giovane ricercatore dell’anno»

Come far sì che i dispositivi mobili, composti da differenti materiali, si surriscaldino meno? O che i prodotti impiegati in differenti campi dell’ingegneria siano più green?
Interrogativi che si è posta anche la manerbiese Giulia Fredi, ricercatrice al dipartimento di Ingegneria industriale all’Università di Trento, la quale, durante il suo dottorato, dal 2016 al 2020, ha condotto uno studio su materiali che combinano una matrice polimerica, una fase di rinforzo e un materiale a cambiamento di fase.
La ricerca le è valsa il premio «Giovane ricercatore dell’anno», promosso da Eni e giunto alla 14esima edizione: un riconoscimento divenuto un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente. Gli «Eni Award 2022» saranno consegnati il prossimo autunno a Roma, durante una cerimonia ufficiale che si terrà al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il premio
Insieme a Giulia ritirerà il premio Isabella Fiorello, che ha svolto il proprio dottorato all’Istituto Italiano di Tecnologia e ha sviluppato mini-robot ispirati alle piante rampicanti, studiandone le loro caratteristiche morfologiche e biomeccaniche.
«Ringrazio chi ha collaborato con me nel Laboratorio di Polimeri e compositi. Durante il mio percorso di dottorato mi sono appassionata alla ricerca dei materiali- spiega Giulia -, un tema che avevo già affrontato negli studi universitari a Brescia. Il premio dell'Eni è un riconoscimento al mio percorso di dottorato, che mi ha fatto appassionare ancor di più alla ricerca e mi ha fatto capire quanto sia importante il supporto dei colleghi».
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