Alessandra, la Anne Geddes bresciana
Come la famosissima fotografa australiana, conosciuta in tutto il mondo per le curiose immagini di bambini, anche Alessandra ama scattare fotografie inconsuete, curiose e particolari. Studiate fin nei minimi dettagli, per rendere al meglio le atmosfere sognanti e immaginifiche connesse alla primissima infanzia.
«Mi sono avvicinata a questo genere di fotografia per caso» racconta Alessandra, che è diplomata all’Istituto Riccardo Bauer di Milano.«All’inizio - spiega - ho lavorato nel campo della moda e mai avrei pensato di appassionarmi al tema dell’infanzia. E invece, come tutte le cose più straordinarie, c’è di bello che non te le aspetti, e ti sorprendono. Realizzando reportage di matrimonio, passare a fotografare anche i figli delle coppie appena sposate o di giovani amici è venuto in modo naturale».
In poco tempo, grazie al passaparola, lo studio di Alessandra si è affollato di piccoli modelli e di mamme contente. Bandite le foto formali, dal sapore vecchio e polveroso. Lo scatto migliore nasce dai momenti più naturali. «Parte del mio lavoro - spiega Alessandra - consiste nella costante ricerca, per trasmettere novità e originalità. La parola chiave è fantasia.Per i miei set utilizzo prevalentemente sfondi neutri e le scenografie sono molto semplici e discrete, quasi minimali. Il vero soggetto è il bambino, le sue espressioni, i suoi gesti. Dalle cuffiette fatte a mano a decorazionii di carta colorate, passando per tessuti e semplici oggetti la scena è sempre pensata per far risaltare la naturalezza di questi momenti».
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