Bassa

«Alberto è morto sulla moto che sognava da mesi»

Il giovane è morto dopo pochi giorni dal coronamento del suo sogno, è caduto dalla moto e non si è più rialzato
"SOGNAVA DA TEMPO QUELLA MOTO"
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«Non l'avevo ancora visto con la moto, ma da quest’estate continuava a ripetere che sognava di averne una. Non riesco ancora a credere che sia morto»

Il racconto del coetaneo e amico dai tempi dell’asilo di Alberto Nodari, il 16enne morto cadendo dalla moto che aveva desiderato e aspettato  tutta estate. E che lo ha tradito sul rettilineo della strada di campagna che collega Castelcovati alla Brebemi. Il giorno dopo la tragedia che ha sconvolto il paese c’è un mazzo di fiori, oltre ai segni sull’asfalto di rilievi delle forze dell’ordine. Ha fatto tutto da solo Alberto Nodari, con la moto che è andata a sbattere contro un’auto di un residente parcheggiata a margine della carreggiata. Il proprietario della vettura è stato il primo a soccorrere il giovane, ma non c’era orami più nulla da fare. «Il corpo e la moto erano distanti cinquanta metri. Ho chiamato i soccorsi, ma ormai era morto» racconta l’uomo. «Non ho chiuso occhio la notte per quello che ho visto».

La salma del 16 enne è stata portata a casa dove è stata allestita la camera ardente. I genitori erano ad un matrimonio in Franciacorta quando sono stati avvisati della tragedia, mentre il fratello più grande di un paio di anni era con amici. «L’intera comunità si stringe attorno a questa famiglia alla quale oggi non riusciamo a spiegare una tragedia tanto grande» racconta don Alfredo Salvoldi, parroco di Castelcovati, che martedì mattina alle 9.30  celebrerà i funerali del ragazzino, studente all’ Itis di Palazzolo, che frequentava la parrocchia ed era animatore del grest. 

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