A Montichiari il «Mondiale» del cotechino

Federico Mancini brinda allo storico «triplete». In coppia con Emanuele Danesi ha conquistato la terza vittoria consecutiva nel mondiale del cotechino. Sono loro i vincitori della gara «mondiale» el cotechino (naturalmente si fa per dire perché in padania le fanno un po’ dappertutto) che si è tenuta giovedì scorso a Montichiari. Va dato atto che quest’anno i due campioni non hanno «asfaltato» la concorrenza, rivelatasi bella tosta e in grado di competere.
Su 16 campioni sottoposti alla giuria tecnica (di cui faceva parte anche il presidente dei cuochi bresciani Carlo Bresciani) solo un paio si sono rivelati poco all’altezza. Gli altri sono arrivati in una manciata di punti. Così hanno poco da rimproverarsi i monteclarensi Marco Antonelli e il suo norcino Alberto Bicelli, secondi, né ha sfigurato Davide Soldà di Madonna della Scoperta con un cotechino di impronta piuttosto veronese. Spiega Roberto Zanchi, anima del comitato, che i finalisti hanno dovuto superare una preselezione che ha aperto la finale solo ai migliori. «Non voglio cotechini da concorso, ma uno che la famiglia consuma tutti i giorni».
La gara mondiale è un’idea del comitato guidato da Roberto Zanchi con Matteo Treccani che portano avanti l’iniziativa da 11 anni. Ad ospitare la sfida è stata dapprima l’Enoteca Bacco (rappresentata in giuria da Silvio Conzadori) e poi trasferita alla dirimpettaia Osteria dei Matti di Davide Redolfi , più che altro per avere una cucina più attrezzata (per 16 cotechini ci vogliono 16 pentole diverse). Identica invece la cordialità.
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