A Ghedi «sgasate» inclusive col kart sulla pista dei «Diavoli Rossi»

«Crederci sempre, arrendersi mai». L’inciso è stampato in bella evidenza sul casco di Niccolò Tremolada, Niko per gli amici, il pilota di kart che, dopo aver partecipato alla finale del Campionato italiano per disabili, ha dato vita a un progetto davvero importante, volto all’inclusione. Ha creato l’associazione sportiva «Wheelchair Karting», con la quale gira l’Italia per «dare alle persone paraplegiche e tetraplegiche la possibilità di rimettersi in gioco, anche facendo qualche sgommata a bordo di un vero kart a motore». Una bellissima opportunità per chi ha la passione per questo meraviglioso sport.
Il progetto
In una delle tante tappe che si sono svolte in tutto il Paese, ieri il gruppo, composto da 150 disabili più alcune decine di accompagnatori, è arrivato all’aeroporto di Ghedi, sede del Sesto Stormo dell’Aeronautica militare italiana, accolta con tutti gli onori e con grande simpatia dal colonnello Giacomo Lacaita, comandante dei «Diavoli Rossi», e dal personale dello Stormo, che si è messo a disposizione per far sì che tutto andasse per il meglio.

La giornata
La manifestazione si è svolta su un circuito appositamente ideato e allestito dai volontari dell’associazione all’interno della base. Nella mattinata e nel primo pomeriggio di ieri hanno girato alcuni kart particolari, biposto, appositamente adattati per trasportare passeggeri con disabilità. Tutti i veicoli, infatti, sono stati modificati con l’aggiunta di un secondo sedile, situato a fianco o dietro il pilota. È su questo sedile «aggiunto» che si sono accomodati gli ospiti: in questo modo, hanno potuto girare sulla pista, divertendosi alla grande, in completa sicurezza.
L'orgoglio
Una giornata memorabile, insomma, vissuta tra hangar, carrozzine, piste, caccia militari e kart. Una giornata che ha dato grande soddisfazione al personale del Sesto Stormo e al colonnello Lacaita. «Ho incontrato e conosciuto questa associazione a Monza - ha sottolineato il comandante -. Ho pensato subito che sarebbe stato bello ospitare i volontari e i loro ragazzi alla base di Ghedi. Siamo orgogliosi per aver contribuito a questa nobile iniziativa, tesa al rafforzamento dell’autostima e al miglioramento della percezione delle capacità dei partecipanti. Abbiamo vissuto una giornata che ha permesso ai Diavoli Rossi di misurarsi con persone determinate che, nonostante le difficoltà, affrontano la vita con entusiasmo».
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