Ambiente

Roghi in Austrialia, 113 specie rischiano l'estinzione

Un comitato scientifico ha nominato 13 specie di uccelli, 20 di rettili, 17 rane, cinque invertebrati, 22 specie di crostacei e 17 di pesci
La devastazione dopo le fiamme - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La devastazione dopo le fiamme - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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I catastrofici incendi che hanno imperversato per mesi in Australia hanno assestato un durissimo colpo a flora e fauna e ora ben 113 specie animali sono state dichiarate dal governo federale «più vicine all'estinzione» e necessitano perciò di «attenzione urgente». Un comitato scientifico convocato dalla ministra dell'Ambiente, Sussan Ley, ha nominato 13 specie di uccelli, 20 di rettili, 17 rane, cinque invertebrati, 22 specie di crostacei e 17 di pesci.

La lista è basata su considerazioni su quanto fossero in pericolo le specie prima della crisi degli incendi, quanto delle loro aree di distribuzione è rimasto distrutto dal fuoco e quale sarebbe il probabile impatto. Fra le specie indicate, quelle simbolo della turistica Kangaroo Island, dove l'impatto degli incendi è stato devastante: il topo marsupiale dunnart e il pappagallo nero. Fra le altre la rana corroboree, il marsupiale parma wallaby, l'uccello lira superb e la lucertola d'acqua water skink.

  • Specie a rischio estinzione
    Specie a rischio estinzione
  • Specie a rischio estinzione
    Specie a rischio estinzione
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    Specie a rischio estinzione

«Alcune specie erano già minacciate prima degli incendi, ma questa nuova analisi include altre specie di mammiferi, uccelli, rettili, rane e crostacei, che prima non erano considerate in pericolo», ha detto la ministra Ley. Gli uccelli che abitano il terreno e i piccoli mammiferi sono particolarmente suscettibili a finire preda di gatti selvatici e volpi, che possono cacciare con più efficacia quando il sottobosco è incenerito. I pesci che vivono più a valle nei fiumi possono soffrire un impatto molto grave, se le forti piogge degli ultimi giorni trasportano con la corrente sedimenti e cenere.

La lista sarà usata per indirizzare gli sforzi di recupero, che includono lanci di cibo e programmi di riproduzione per reintrodurre gli animali nei loro habitat. Inoltre controllo dei predatori introdotti, per gatti selvatici e volpi, che oltre a cacciare gli animali nativi li privano di cibo e di habitat.

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